Domenica elettorale in 600 Comuni

Nelle Regioni a statuto ordinario la data fissata per le amministrative è il 14 e 15 maggio. Tra i capoluoghi di provincia che vanno alle urne ha suscitato particolare attenzione Vicenza per la giovane età e il sorprendente corso politico di uno dei candidati
Domenica
#IOVOTO Foto ELEZIONI Claudio Martinelli/LaPresse21

Sono circa 600 i Comuni i cui abitanti andranno alle urne per scegliere il proprio sindaco questa domenica e lunedì, il 14 e 15 maggio. Si tratta di quelli delle Regioni a statuto ordinario, in quanto il Friuli Venezia Giulia ha accorpato le comunali alle regionali del 2-3 aprile scorsi, nelle Province autonome di Trento e Bolzano e in Val d’Aosta si andrà al voto il 21 maggio, e nelle due Isole il 28 e 29 maggio. Da ricordare che eventuali ballottaggi nei Comuni con più di 15 mila abitanti si terranno due settimane dopo.

Particolare attenzione è naturalmente dedicata alle città più grandi e capoluoghi di provincia: ci sono ad esempio Ancona, Brescia, Vicenza, Latina, Terni, Treviso, Brindisi, Massa, Pisa, Siena, Sondrio e Teramo. Curiosità: questa tornata elettorale contempla anche municipi che andranno per la prima volta al voto in virtù di fusioni comunali – Moransengo-Tonengo (Asti) e Bardello con Malgesso e Bregnano (Varese) –, mentre il Comune più piccolo al voto è quello di Bergolo, in provincia di Cuneo, con soltanto 67 abitanti.

A guadagnare la ribalta dei riflettori anche nazionali per la peculiarità della contesa elettorale è stata Vicenza: a sfidare il sindaco uscente di centrodestra Carlo Rucco (che si definisce un civico, essendo un ex An uscito dal partito senza poi aderire a FdI e senza manifestare – ricambiato, si dice – particolare sintonia con Giorgia Meloni, ma rimasto comunque nell’alveo appunto del centrodestra) è infatti il giovane delfino del Pd veneto e recordman di preferenze alle ultime regionali (11.500, il più votato tra tutti i consiglieri, compresi i fedelissimi di Zaia sull’altro fronte politico) Giacomo Possamai. Classe 1990, si è formato politicamente con Enrico Letta; a 22 anni era negli Usa a fare campagna elettorale per Obama, e l’anno dopo in Consiglio comunale nella sua città, per passare poi come capogruppo a Palazzo Balbi alle ultime regionali del 2020. Il cognome, peraltro, suonerà familiare a chi legge i giornali: è infatti figlio del noto giornalista Paolo Possamai, già direttore di numerose testate a Nordest. A fargli da coordinatore della lista civica che porta il suo nome è il fedele amico di sempre (era con lui a fare campagna per Obama) Giovanni Diamanti, classe 1989, anch’egli con un cognome noto: è figlio di Ilvo, il celebre sondaggista.

Va comunque detto che né l’uno né l’altro si sono fatti conoscere in quanto “figli di”, ma per la capacità di muovere voti già dimostrata nel 2020 in una terra in cui il dominio del centrodestra a livello locale è solido. Espressione dell’ala moderata del Pd – alle primarie ha sostenuto Bonaccini, prendendo le distanze dalla Schlein – Possamai nel corso della campagna elettorale ha registrato diversi bagni di folla, tra cui alcuni eventi in cui è stato necessario mandar via le persone di troppo. Si dice guardi a quanto accaduto a Udine come strategia: riuscire ad arrivare al ballottaggio (i sondaggi danno Rucco in vantaggio, ma non così tanto da dare per scontato il superamento del 50 per cento) avendo a proprio sostegno le liste civiche e del terzo polo, per poi trovare al secondo turno la convergenza con i 5 Stelle – che candidano l’avvocato Edoardo Bortolotto. L’obiettivo è quindi quello non solo di riportare Vicenza al centrosinistra (il predecessore di Rucco era infatti stato Achille Variati) ma anche diventare il più giovane sindaco di una grande città.

Per il resto, ricordiamo – sempre rimanendo tra le grandi città – che Siena, dopo che il sindaco uscente Luigi De Mossi è stato “scaricato” dal centrodestra, vedrà il confronto tra Nicoletta Fabio sempre per il cdx e Anna Ferretti del Pd; a Pisa si ricandida l’uscente di centrodestra Michele Conti, sfidato dal candidato unitario di Pd e M5S Paolo Martinelli; a Brescia si candida la vicesindaca uscente Laura Castelletti contro il leghista Fabio Rolfi; a Treviso tenta il bis per il centrodestra Mario Conte, mentre il centrosinistra sostiene Giorgio De Nardi; e ad Ancona, dove la dem Valeria Mancinelli ha già fatto due mandati e lascia il testimone per la corsa elettorale e Ida Simonella, il centrodestra unito candida Daniele Silvetti.

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