Difendere la famiglia e la vita

Benedetto XVI accolto da una folla in festa. "La fede appartiene alla nostra identità", spiega il Capo dello Stato.
Valletta Papa
«Dio lo aiuti, Dio ti benedica», sono le frasi spontanee che accompagnano il passaggio di Benedetto XVI tra due ali di folla in festa sul corso principale de La Valletta. Le radici cristiane di Malta sono in questi volti in attesa, curiosi, commossi al passaggio del Papa. Sulla piazza davanti al palazzo presidenziale lo aspettano quattromila bambini arrivati da tutta l’isola e dalla vicina Gozo per gli auguri di compleanno. Sono loro ad  intonare Happy Birthday seguiti da tutti i presenti che attraverso i maxi schermi partecipano di ogni momento della visita papale.

Difendere la famiglia e la vita. Il Papa già all’aeroporto ha voluto ricordare quanto il vangelo annunciato da Paolo, naufrago sull’isola,  si sia radicato saldamente «non soltanto nella vita degli individui, delle famiglie e delle comunità, ma anche nella formazione dell’identità nazionale di Malta». Proprio questo impegna la piccola isola del mediterraneo a fare da ponte per l’Europa nella comprensione tra i popoli, le culture, le religioni per quei valori di tolleranza, reciprocità, rispetto della libertà religiosa. Ma sono soprattutto la difesa della famiglia e della vita  i due temi che stanno più a cuore al papa . «Malta deve continuare a difendere l’indissolubilità del matrimonio quale istituzione naturale e e sacramentale, come pure la vera natura della famiglia, come già si sta facendo nei confronti della sacralità della vita umana dal concepimento sino alla morte naturale». Nell’isola, infatti, non esistono leggi sul divorzio e sull’aborto anche se all’esame del Parlamento nazionale vi sono delle proposte in merito.

 

A Rabat, davanti alla grotta che ospitò S.Paolo, Benedetto XVI parla poi di missione. Ringrazia le centinaia di religiosi che nel mondo hanno imitato l’apostolo delle genti portando a tanti l’annuncio di Cristo e rivolge un pensiero agli educatori: catechisti, famiglie perché sappiano trasmettere anche ai giovani la bellezza della fede.
Giustizia sugli abusi. Il presidente della Repubblica  George Abela, presentando il Paese ha evidenziato i rischi del secolarismo e del laicismo, ma ha altresì sottolineato come i valori annunciati dalla Chiesa fortificano l’identità maltese e hanno applicazione universale. A proposito delle ombre scure che si sono levate sui sacerdoti, Abela precisa che la Chiesa resta un baluardo nella difesa dei bambini, dei malati, dei deboli. E assicura che lavorando, fianco a fianco, sarà possibile assicurare giustizia anche per gli abusi.

Un popolo fiero della fede. «Sono cattolica romana dice l’anestesista addetta al primo soccorso e siamo qui a prestare il nostro servizio con orgoglio. Anche alcuni miei colleghi non credenti».  Josephine ha 67 anni ed è nonna di 10 nipoti. Lei è venuta dalla vicina isola di Gozo per salutare il Papa. «Noi siamo come S.Tommaso, non abbiamo veduto Gesù, ma sentiamo che il Papa in qualche modo ce lo mostra. Anche se tanti dicono male di lui, io sono sicura che il bene vince sempre». Joseph ha 15 anni ed anche lui ha una bandierina in mano: «Per me è un privilegio vedere il Papa e spero da grande di poterlo difendere. Voglio fare la guardia svizzera». «Mio padre mi ha insegnato la fede e io ora ho portato qui i miei figli per fare altrettanto», dice una signora. Tra la gente accalcata anche i turisti bloccati a Malta a causa della nube che ha impedito ai voli di decollare. Una coppia inglese, anglicana, è sorpresa dalla presenza di tante famiglie e di questa manifestazione così aperta del proprio credo. L’isola che non è scesa in piazza e sulle strade è incollata al televisore nelle case e nei bar: la tv nazionale trasmette in diretta l’intera visita.
 

Oggi la Messa sulla spianata di Floriana: attese 40 mila persone. Nel pomeriggio l’incontro con i giovani al Waterfront di Valletta. Il Papa arriverà via mare con il catamarano, seguito da una scia di barche.

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