Creare memoria e legalità

Presentato a Roma il patto per la legalità in vista delle manifestazioni del 23 maggio, anniversario della strage di Capaci. Quest’anno a Palermo attese due navi con circa 4 mila studenti.
patto legalità

 

“Gli uomini passano, le idee restano e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”, scriveva qualche anno fa’ Giovanni Falcone. Quelle gambe quest’anno saranno più di 7.000. Sono quelle degli studenti delle scuole di tutta Italia, che il 22 maggio salperanno con due navi da Civitavecchia e da Napoli alla volta di Palermo per ricordare la strage di Capaci. E’ questa la vera novità di questa manifestazione: sono in crescita le scuole e le richieste di partecipazione a quest’esperienza che unisce memoria e legalità.

 

Nella sala stampa del ministero della Pubblica istruzione, affollata di ragazzi, Piero Grasso procuratore nazionale antimafia, Maria Stella Gelmini, ministro della pubblica istruzione e Maria Falcone sorella del magistrato ucciso hanno presentato “Un patto per la legalità”, un percorso didattico che quest’anno ha coinvolto e che il 23 maggio anniversario della morte di Falcone vedrà il suo approdo ultimo nel capoluogo siciliano.

 

«La manifestazione palermitana è la testimonianza della sinergia tra chi produce legalità e chi produce formazione», ha esordito Piero Grasso, che si imbarcherà a Civitavecchia sabato prossimo. «Questo sbarco non va letto come l’arrivo di contestatori e non implica che nel Sud non vi siano le forze per reagire, qui non si tratta di una conquista, ma di partecipazione e solidarietà», ha concluso.

 

«Oggi sono i bambini a spiegare ai genitori i tanti risvolti della mafia, -precisa Maria Falcone- soprattutto nei quartieri più degradati. Se una volta ci si assiepava davanti alla questura per attaccare la polizia, oggi dopo gli arresti dei latitanti si brinda alla loro cattura e questo è segno di cambiamento». Si commuove Maria ripensando al recente saccheggio dei disegni e delle scritte sull’albero Falcone ad opera di una donna psicolabile. «Veder reagire la società civile e vedere quell’albero nuovamente adorno di colori e di promesse mi ripaga di tanto dolore. Io ho capito l’importanza della memoria dopo la morte di Paolo Borsellino, ho sentivo che dovevo fare un tipo di educazione al contrario».

 

Da qui l’investimento in un progetto formativo che ha visto in prima linea il ministro dell’istruzione « orgogliosa di quanto la scuola sta facendo per la diffusione della cultura della legalità, soprattutto ad opera degli insegnanti».  Durante la traversata per Palermo, i 3 mila e 500 studenti avranno l’opportunità di confrontarsi su mafia e cittadinanza responsabile con il procuratore Grasso sulla nave in partenza da Civitavecchia e con Luigi Ciotti, fondatore di Libera, sulla nave da Napoli. Sul molo siciliano poi ci saranno altri mille coetanei a dare il benvenuto, mentre altri studenti saranno dislocati in 5 piazze della città che diventeranno per un giorno i villaggi della legalità con stand, mostre e dibattiti animati da testimoni nella lotta alla mafia e dai giovani dell’associazione Addiopizzo.

 

Nella mattina del 23 un convegno all’aula bunker alla presenza dei ministri Gelmini, Alfano e Maroni e di alcuni esponenti dell’FBI americana. Due cortei, uno dal carcere Ucciardone, l’altro da via D’Amelio, luogo dell’assassinio del giudice Borsellino, si ricongiungeranno nel pomeriggio davanti all’albero Falcone. Il 23 maggio è ormai diventata una festa della legalità non solo per la Sicilia ma per tutta l’Italia perché il problema è ampio e non riguarda solo il Sud – ha voluto precisare ancora Grasso-, ma il territorio nazionale e l’intera economia del paese, turbata dagli effetti dell’intimidazione e della paura. La reazione deve essere di tutti».

 

Altro segnale in questa direzione il protocollo di formazione alla legalità, sottoscritto, ieri, dal ministro Gelmini e dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, durante la premiazione delle scuole partecipanti alla sesta edizione del concorso Libero Grassi, dedicato all’imprenditore che venne ucciso per essersi ribellato al pizzo. Gli studenti hanno ideato la sceneggiatura di spot che invitano a sconfiggere il silenzio che sta dietro l’illegalità. Quelli dei vincitori sono visibili su http://www.solidariaweb.org/Silenzio.html e su http://www.solidariaweb.org/Una_vita_in_gioco.html

 

 

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