Costa d’Avorio: rivolta contro la società elettrica

Forti tensione nel Paese dell’Africa occidentale per il malfunzionamento dell’impresa che distribuisce la corrente. Un segno delle tensioni esistenti e un'occasione per dire no al malcostume
Alassane Quattara

Da martedì 19 luglio una rivolta sociale è scoppiata in tutto il Paese contro la Compagnia elettrica ivoriana (la Cie). Molti uffici aziendali nel Paese hanno già subito le conseguenze delle manifestazioni: a Yamoussoukro e Daloa sono stati in effetti saccheggiati parzialmente o totalmente dai manifestanti i locali della compagnia.

 

All'origine di questa tensione visibile in tutto il Paese, c’è la distribuzione degli ultimi due mesi delle bollette dell’energia elettrica, considerate da molti ivoriani come estremamente salate. Diverse agenzie sono state poste sotto sorveglianza da parte delle autorità per impedire loro di subire la stessa sorte toccata a quelle di queste due città.

 

È la seconda volta che una tale rivolta si scatena contro la CIE nell'arco di tre mesi. La prima è stata in aprile, quando una impressionante quantità di utenti si sono lamentati per l'alto costo delle bollette elettriche ricevute. Il presidente, Alassane Ouattara, si è doveva affacciare di persona alla finestra del palazzo presidenziale per ridurre la tensione espressa dalla folla. Ma questa rivolta non era stata violenta come quella di questi giorni.

 

È sotto la pressione dei produttori di energia che le autorità della Costa d’Avorio hanno deciso di aumentare il prezzo dell'energia elettrica del 10 per cento. Questa decisione è entrata in vigore dal 1° gennaio 2016. Ma, contro ogni altra previsione, la compagnia elettrica ha aumentato di un ulteriore 30-50 per cento la fattura energetica della popolazione, una decisione assolutamente ingiusta. Il Capo dello Stato è stato costretto a intervenire annullando tali aumenti e chiedendo di rimborsare chi aveva già pagato le bollette di energia elettrica.

 

Di più, il Capo dello Stato Alassane Ouattara ha annunciato in questa occasione, in un discorso solenne alla nazione dal palazzo presidenziale, di voler porre fine al monopolio del Cie. Gli eventi attualmente in corso hanno bisogno di una lettura seconda: esse sono infatti la manifestazione di frustrazioni a lungo sepolte. Dal 1990, il Cie ha in effetti il monopolio sulla fornitura di energia elettrica in Costa d'Avorio, un monopolio tale per cui i clienti si sentono impotenti in caso di ogni caso di controversia.

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