Cosa pensano i musulmani degli estremisti

Una ricerca, realizzata dal Pew Research Center, svela come in 14 Paesi a prevalenza islamica, dal Libano alla Nigeria, dal Bangaldesh alla Palestina, sia aumentato il timore nei confronti dei fondamentalisti rispetto allo scorso anno
Attacco terroristico in Nigeria

In questi giorni sono stati pubblicati i risultati di una ricerca sull’atteggiamento di popolazioni di vari Paesi del mondo, molti dei quali a larga maggioranza musulmana, nei confronti del fondamentalismo islamico. L’indagine è stata realizzata dal Pew Research Center, prestigioso centro studi americano, tra il 10 aprile e il 25 maggio con un campione di 14.200 persone di 14 Paesi.

Il timore per l’escalation del fondamentalismo islamico – e la ricerca si è svolta prima delle ultime tragiche vicende irachene – appare essere molto diffuso anche all’interno dei Paesi a maggioranza musulmana.

I dati dell’indagine che sono stati pubblicati online (http://www.pewglobal.org/2014/07/01/concerns-about-islamic-extremism-on-the-rise-in-middle-east/) rivelano che la paura nei confronti dei fondamentalisti non caratterizza solo i Paesi occidentali o a maggioranza cristiana.

Libanesi, tunisini, egiziani, giordani e turchi, popolazioni tutte a maggioranza musulmana, mostrano una preoccupazione maggiore di quella emersa lo scorso anno nel corso di una indagine simile.

In Libano, Paese confinante con la Siria, il 92 per cento degli intervistati dice di essere preoccupato per l'estremismo islamico. Il dato è dell'11 per cento superiore a quello dell'anno scorso ed è uguale tra sunniti, sciiti e cristiani. Anche in Tunisia ed Egitto la preoccupazione è espressa, rispettivamente, da circa l’80 per cento e 75 per cento degli intervistati. L’Asia non fa eccezione con Bangladesh, Pakistan e Malesia che si attestano fra il 69 ed il 63 per cento.

Altri Paesi a larghissima maggioranza musulmana condividono la stessa paura, sia pure con percentuali più moderate, ma pur sempre molto significative. In Turchia, infatti, sono il 50 per cento coloro che si dicono preoccupati ed in Indonesia il 39 per cento.

Il problema è presente anche in Africa, dove la Nigeria rivela un tasso di preoccupazione pari al 72 per cento del campione intervistato. Nel Paese africano il Boko Haram, l’organizzazione fondamentalista che colpisce luoghi di culto e, da qualche mese, rapisce giovani donne, è temuto dal 72 per cento degli intervistati, e in generale la popolazione presenta caratteri di grande preoccupazione per il futuro del Paese.

Il parere dell’opinione pubblica nei confronti di gruppi di estremismo e fondamentalismo, avvezzi anche ad attacchi terroristici, è altamente negativo con un uguale partecipazione da parte di cristiani e musulmani. Questo è condiviso sia nei confronti di Hamas ed Hezbollah in Libano, come detto, Boko Haram in Nigeria ed anche talebani ed Al Qaeda in Pakistan.

La situazione della Siria ha, senza dubbio, contribuito a marcare un forte aumento di timore nei confronti del fondamentalismo islamico nei Paesi confinanti, a cominciare dal Libano, ma con chiare conseguenze anche su Giordania e Turchia. Il 62 per cento dei giordani si dice preoccupato per l'estremismo – con un aumento di 13 punti rispetto al 2012 – preoccupazione comune alla metà dei turchi, con una crescita del 18 per cento nel confronto con due anni fa.

Altri dati interessanti sono quelli che riguardano i palestinesi. Fra di loro solo il 46 per cento ritiene giustificabili gli attentati suicida contro civili, in netto calo rispetto al 70 per cento del 2007.

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