Cina, coronavirus, come evitare il contagio

  La situazione epidemiologica attuale ci parla di 9 morti e oltre 400 casi accertati, la quasi totalità in Cina, ma sono presenti anche in Thailandia, Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Cosa sono i coronavirus, quali i rischi e come proteggersi?  

 

I coronavirus sono comuni virus che circolano principalmente fra gli animali (pipistrelli, dromedari, zibetti); per motivi non chiari solo alcuni di questi virus possono trasmettersi all’uomo. Sono normalmente responsabili del comune raffreddore o di altri disturbi respiratori di poco conto e a risoluzione spontanea. Tuttavia almeno due ceppi sono noti per provocare una polmonite virale severa, potenzialmente mortale, che in certi casi è in grado di trasmettersi fra uomo e uomo. Questi virus sono stati responsabili in passato di focolai epidemici, a partenza dall’Arabia Saudita (MERS-CoV nel 2012) e dalla Cina (SARS-CoV nel 2002), diffusi in diversi Paesi e responsabili di alcuni casi mortali.

Numerosi coronavirus noti circolano in animali che non hanno ancora infettato esseri umani. Man mano che la sorveglianza migliora in tutto il mondo, è probabile che ne vengano identificati di più.

Situazione epidemiologica attuale

A partire dal 31 dicembre dello scorso anno il governo Cinese ha comunicato all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) un gruppo significativo di casi di polmonite di origine virale nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. La maggior parte dei casi erano collegati epidemiologicamente alla zona del mercato ittico Huanan Seafood.

Il 9 gennaio 2020 le autorità sanitarie cinesi hanno comunicato l’isolamento di un nuovo ceppo di coronavirus denominato 2019-nCoV (Novel Coronavirus), identificato come l’agente dei casi confermati; la sequenza dei geni di questo ceppo è stata resa pubblica, in modo da consentire l’attribuzione certa dei nuovi casi che dovessero svilupparsi anche fuori dalla Cina.

Al 22 gennaio 2020, sono stati accertati oltre 400 contagi e almeno 9 morti da 2019-nCoV, 41 casi da Wuhan, Cina e quattro associati a viaggi: due dalla Thailandia, uno dal Giappone e uno in Corea del Sud. Un ulteriore caso di importazione è stato identificato identificato negli Stati Uniti. Il numero complessivo di casi contagiati potrebbe essere molto maggiore a causa dei ritardi necessari alla conferma delle segnalazioni.

Rischi e possibili evoluzioni

La trasmissione da uomo a uomo del 2019-nCoV è stata confermata, ma non sono ancora noti dettagli sul livello di contagiosità delle persone infette; pertanto il rischio di trasmissione per chi visita le zone infette e è considerato basso: fino ad ora non sono noti casi di nCoV trasmessi da pazienti nelle strutture sanitarie. Anche il rischio della trasmissione del virus in Europa è una eventualità a rischio moderato, anche per le notevoli misure di sorveglianza internazionale tempestivamente messe in campo negli aeroporti internazionali che hanno voli diretti con la regione colpita (fra i quali Fiumicino)

Come tutti i virus respiratori di questo tipo, il contagio avviene per contatto stretto, attraverso le goccioline di umidità emesse con il respiro. Le misure di igiene personale (come il lavaggio delle mani) e l’utilizzo di comuni mascherine costituiscono una buona protezione per chi visita le aree a rischio epidemico.

Riguardo alle misure sanitarie messe in atto nel nostro Paese, in una nota sul sito del Ministero della Salute alla data del 21 gennaio si legge: «L’Italia (aeroporto di Roma Fiumicino) ha tre voli diretti con Wuhan, e numerosi voli non diretti, il cui traffico di passeggeri dovrebbe aumentare in occasione del capodanno cinese. Come previsto dal Regolamento Sanitario Internazionale (2005) (RSI), presso l’aeroporto di Fiumicino è in vigore una procedura sanitaria, gestita dall’USMAF SASN, per verificare l’eventuale presenza a bordo degli aeromobili provenienti da Wuhan di casi sospetti sintomatici e il loro eventuale trasferimento in bio-contenimento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive L. Spallanzani di Roma. In ogni caso, a partire da giovedì 23 gennaio, data in cui è previsto il prossimo volo diretto dalla città di Wuhan all’aeroporto di Roma Fiumicino, il Ministero ha predisposto l’attivazione di un canale sanitario con controllo della temperatura attraverso scanner. È prevista anche la compilazione di una scheda che indichi destinazione e percorso dei passeggeri, una volta sbarcati».

Cosa fare per proteggersi

Tutte le patologie trasmesse da coronavirus non possono beneficiare né della vaccinazione né di una terapia efficace; la prevenzione rimane la principale misura per proteggersi.

In assenza di rischi specifici, sono valide le raccomandazioni per le comuni patologie respiratorie: frequente lavaggio delle mani con gel-idroalcolico o almeno acqua e sapone, utilizzo di mascherine in presenza di persone potenzialmente infette, igiene delle vie aeree (gettare ad esempio subito i fazzoletti usati e lavarsi immediatamente le mani). Sono importanti anche le pratiche alimentari sicure (soprattutto verso i cibi crudi). 

I viaggi in Cina e in particolare nelle aree interessate sono sconsigliati se non indispensabili. Chi si deve recare nell’area dovrà adottare le misure sopra descritte in modo scrupoloso e cercare di evitare i contatti con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti. Nel caso durante il viaggio o al ritorno si sviluppino febbre o sintomi respiratori (entro 14 giorni) è importante consultare immediatamente un medico.

 

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