Il certificato lo chiedo in edicola

Oltre ai giornali, i proprietari dei chioschi potranno offrire anche servizi demografici online e informazioni turistiche

In edicola, mentre passo a prendere il quotidiano, se mi serve potrò richiede anche uno dei tanti certificati di stato civile tipo matrimonio, morte, nascita, residenza, stato di famiglia, senza dover andare per forza nell’ufficio anagrafe del municipio di circoscrizione. Una bella novità, anche perché si eviteranno, forse, quelle tremende code da mezza mattinata.

Tra i clienti della “mia” edicola, ci si domanda quando tutto questo accadrà, perché il titolare della rivendita di giornali pare parzialmente soddisfatto, anche se non lo dà troppo a vedere: fa intendere che ci vorrà ancora parecchio tempo. «Succederà presto assicurano dal bar di fronte, prima che ce lo immaginiamo». Staremo a vedere, di fatto la notizia ha fatto il giro della città di Genova, trovando come sempre favorevoli e contrari.

Di fatto se l’edicola diventerà una succursale del Comune, dove poter richiedere diversi documenti, tranne la carta d’identità. Questo significa nuova vita per i titolari dei chioschi dei giornali condannati, da parecchi anni a questa parte, ad una morte lenta causa l’avvento dei quotidiani leggibili in vari modi attraverso il web.

«Può essere una buona cosa, dice Matteo dell’edicola della stazione. Per sopravvivere guarda cosa non ho in edicola. Bustine e bustine delle più svariate figurine. Video-giochi, cd e dvd di film e di musica, perché la vendita dei quotidiani è calata in maniera notevole e bisogna pure magiare».

Matteo è al chiosco alle cinque e trenta della mattina, a volte arriva prima ancora che il corriere consegni i pacchi dei quotidiani. Poi si aprono i pacchi, si controllano i numeri delle copie ricevute, si espongono in prima fila, e alle sei si apre bottega, per chiudere senza intervallo alle venti di sera.

Ora però cambia musica, perché recentemente è stato firmato un protocollo d’intesa tra Comune, Confesercenti provinciale, Fenagi Federazione Giornalai provinciale di Genova, nell’ambito del progetto Reti Diffuse, che consente alle rivendite di giornali di erogare servizi demografici online e dare informazioni turistiche. Registi dell’operazione l’assessorato ai servizi civici e quello al turismo e commercio di Palazzo Tursi, diretti da Matteo Campora e Paola Bordilli.

«Lo scopo – chiariscono – è duplice: da un lato agevolare l’accesso ai servizi on-line del comune di Genova, come il rilascio delle certificazioni anagrafiche, anche ai cittadini privi di strumenti informatici, o poco inclini al loro utilizzo, dall’altro creare una rete capillare di mini-uffici turistici, in tutti i quartieri cittadini e non solo in centro, in grado di soddisfare al meglio, per orari di apertura e visibilità, la crescente domanda turistica».

Per i titolari dei chioschi aderenti sarà concessa una riduzione del canone di occupazione spazi e aree pubbliche calcolata sul numero di servizi resi e, a titolo di rimborso spese, i rivenditori di giornali potranno chiedere agli utenti un euro per l’assistenza, il rilascio e la stampa del singolo certificato. La direzione dei Servizi Civici comunali ha avviato dei corsi di formazione, per l’utilizzo dei servizi online, la modalità di stampa dei certificati e la normativa in materia di bollo. Il servizio inizierà presto con una decina di punti edicole in centro, poi entro la fine dell’anno saranno attivati in tutti i Municipi un punto-Anagrafe.

«Pochi passaggi», assicurano da Palazzo Tursi, e poi collegamento diretto con l’Anagrafe attraverso una linea dedicata, monitor touchscreen, stampante. Insomma il documento disponibile senza dover fare lunghe code, magari mentre si va in ufficio fermandosi alla prima rivendita che si incontra per strada. «Gli uffici dell’Anagrafe stanno risentendo della diminuzione del personale – spiega l’assessore Matteo Campora ai servizi civici e informatica –, e per garantire un servizio adeguato abbiamo pensato a questo accordo con gli edicolanti».

 

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