Cecilia e Ninetto

La piccola Cecilia si domandava spesso perché quel suo vecchio amico si comportasse a volte in un modo così bizzarro. Ogni volta che passava davanti alla sua casetta, dopo la scuola, non poteva non fermarsi da lui per dargli un saluto. Così capitava che spesso lei e Ninetto (così si chiamava) passassero tanto tempo insieme. Ninetto era un vecchietto arzillo, simpatico, con due grandi occhi azzurri profondi e un sorriso di cielo.A Cecilia piaceva tanto passare del tempo con lui, che le raccontava delle storie bellissime; giocavano insieme e poi andavano a raccogliere fiori. Tuttavia Ninetto era considerato dalla gente del paese un tipo un po’ matto, un po’ fuori del comune. Anche Cecilia a volte pensava questo di lui, nonostante gli volesse bene; una delle cose che non riusciva a capire, infatti, era perché egli avesse bisogno di tante sedie nella sua casa, visto che abitava da solo. Così un giorno Cecilia gli chiese a bruciapelo: “Senti, Ninetto, ma dimmi, perché hai tante sedie qui?”. E lui, colto di sorpresa ma con un grande sorriso, rispose: “Vedi, cara Cecilia, sai che una casa senza sedie è come un sole senza tanti raggi? È bello avere tante sedie, così si possono ospitare tanti tanti amici”.”È vero – pensò tra sé e sé Cecilia -, non ci avevo mai pensato!”. “E perché poi hai sempre le finestre aperte?”, incalzò Cecilia. “È per permettere al sole di entrare a far luce su tutti gli oggetti che ho qui. Anche a loro piace farsi scaldare dai raggi, non lo sapevi? E poi c’è un vecchio detto che dice: “Tieni aperte le finestre della tua casa, avrai freddo ma avrai molta più luce””. “Oh, ma anche questo è vero! “, continuava a pensare Cecilia sempre più incantata da ciò che Ninetto le diceva. Era davvero una persona speciale, saggia e gentile. Un giorno in paese fu annunciato che l’indomani il sindaco e la giunta si sarebbero riuniti per decidere dove svolgere la festa di inizio autunno. Questa festa era davvero importante per il paese: ogni cittadino dava il suo contributo, c’era chi preparava delle torte, chi le decorazioni, chi gli oggetti da vendere. A Cecilia toccava il compito di preparare delle ghirlande di fiori, insieme alla sua mamma e ad alcune amiche. Tutti in paese si misero contenti al lavoro. Cecilia pensò di coinvolgere anche Ninetto: avrebbe potuto preparare degli splendidi oggetti intagliati nel legno. Sì, era bravissimo ad intagliare il legno! Così corse a comunicargli la notizia e Ninetto sembrò entusiasta all’idea di poter aiutare anche lui. Passavano i giorni e la data della festa si avvicinava… era quasi tutto pronto. Finalmente il giorno tanto atteso arrivò, ma i cittadini si svegliarono tutti guardando in su: un nuvolone nero minacciava il cielo! Scoppiò in poche ore un acquazzone, violento. E adesso? Il sindaco e la giunta erano disperati, la festa non poteva più svolgersi all’aperto! Come fare? A Cecilia venne in mente che Ninetto aveva abbastanza spazio nella sua cantina da ospitare quasi tutti. Corse dal sindaco ma egli non sembrava tanto convinto. Andare da Ninetto, quel tipo così strano! A un certo punto però cominciarono ad arrivare da lui anche altri, i quali erano stati toccati dal comportamento generoso di Cecilia che proprio grazie a Ninetto aveva imparato ad amare tutti. Il sindaco e la giunta deliberarono così, in una seduta straordinaria, di recarsi tutti a casa del vecchietto per fare festa insieme a lui. Fu un successo. Molti portarono le proprie sedie ma non tutti, perché Ninetto ne aveva abbastanza per tanti. Erano tutti più contenti di prima perché sapevano che non sarebbe stata una vera festa senza di lui. Quella sera Ninetto tenne chiuse le finestre della sua casa, ma solo per non far entrare la pioggia!

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