Cagliari al voto

Gran numero di liste e candidati in una città che deve affrontare la crisi del terziario e una forte spinta all’emigrazione. Strategica la linea per l’area metropolitana decisiva per lo sviluppo dell’Isola
Poetto di Cagliari

Quasi 500 mila sardi dovranno scegliere i sindaci di 99 comuni tra i quali anche quello di Cagliari, la città capoluogo dell'Isola.

Anche qui, come in altre realtà, ciò che maggiormente impressiona è il numero esorbitante di liste principali e collegate tra loro: 7 i candidati alla poltrona di Palazzo Bacaredda, una cinquantina di liste e ben 1400 i candidati a consigliere. Una cifra davvero enorme.

 

Il sindaco uscente, Massimo Zedda 40 anni, in quota Sel, eletto 5 anni fa al secondo turno, oggi appoggiato da 11 liste, Pd compreso, chiede la fiducia per proseguire il lavoro finora fatto, in una città che ha sempre manifestato vicinanza politica al centro destra, il cui candidato è Piergiorgio Massidda, 60 anni, medico, politico di lungo corso, 5 legislature con il Popolo della libertà sia alla Camera che al Senato, sostenuto da 14 liste civiche.

Maria Antonietta Martinezè la candidata del Movimento 5 Stelle. Unica donna a sfidare i candidati uomini, è imprenditrice nel settore informatico, madre di 3 figli, è stata scelta con il metodo delle Comunarie online (150 voti su 207 totali).

Enrico Lobina, consigliere di maggioranza uscente, è sostenuto invece dagli indipendentisti di ProgReS e dall’ala di sinistra confluita in Cagliari Città capitale.

Alberto Agus, avvocato, 43 anni, membro dei Giuristi per la Vita a Cagliari, è invece il candidato del Popolo della Famiglia, con una lista formata da persone vicine al mondo cattolico.

Paolo Matta, giornalista, 61 anni, con la lista «La Quinta A», guida una lista che si propone in  discontinuità con tutte le formazioni già esistenti.

Paolo Casu, funzionario Asl, 52 anni, vice presidente uscente del consiglio comunale con un passato da Sel al Partito sardo d'Azione, si candida con una coalizione di liste civiche.

 

Fin qui i candidati che gli elettori saranno chiamati a scegliere per la guida di una città diventata area metropolitana, con 17 comuni limitrofi che ne sono entrati a far parte.

È probabile che si andrà al ballottaggio, visto il così alto numero di candidati, ma chiunque vincerà dovrà avere a che fare con alcune criticità che caratterizzano Cagliari.

Secondo l'ultimo almanacco demografico pubblicato nelle scorse settimane il capoluogo registra sempre meno famiglie presenti e sempre più single, specie quarantenni o ultrasessantenni, con le giovani coppie costrette a emigrare verso i comuni dell'hinterland, e la penuria di edilizia popolare.

Il settore terziario, da sempre una delle componenti importanti della città, vive momenti di forte crisi, con la Caritas che vede crescere i numeri dei propri utenti.

Problemi che da oltre un decennio caratterizzano non solo il capoluogo ma l'intera Isola e che, senza interventi strutturali da parte di Regione e Governo, restano insolubili per chi amministra un Comune.

 

Le potenzialità ci sono tutte: un porto e un aeroporto in grado di fungere da volano per il turismo non solo cittadino ma per l'intera Isola, i servizi pubblici e amministrativi, una spiaggia a pochi passi dalla città, oltre ad alcuni luoghi di interesse storico ben apprezzati, ad esempio, da migliaia di croceristi ogni anno.

Il banco di prova per chi governerà Cagliari sarà proprio il ruolo che la città capoluogo avrà nella guida dell'unica area metropolitana sarda. Qui si gioca la capacità di dialogo e di confronto per progettare assieme il futuro dell'area vasta che è riferimento per una buona parte di sardi.

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