Buon giorno Milano

Pisapia al lavoro. Non è facile il compito che lo attende, per essere veramente «il sindaco di tutta Milano»
Milano

Piove stamattina su Milano, quasi a voler spegnere il passato che fino all’altro ieri, ha infiammato questa città. No, mi suggerisce un amico, in battuta, presagio del cupo che ci attende. È il biglietto da visita diMilano che si è svegliata comunista. Macchè, i milanesi non sono né di destra né di sinistra. Allora, mi spieghi perché hanno votato Pisapia? Domande che si rincorrono in una città da un lato incredula per questo risultato, dall’altro contenta perché ha scelto, liberamente il nuovo. Perché ha votato la persona e non l’uomo di partito.

 

Ci si sente comunque meno schiacciati, più leggeri. Perché ne avevamo sentite davvero tante sui milanesi. È stata sconfitta quella serie di politici con la presunzione di volere e potere cambiare la natura dei milanesi, oltre ogni limite,azzerando di colpo la storia. Se non ci si è spaventati, e non si è creduto alla Milano città zingaropoli, città della più grande moschea, ad una città dal rancore contro gli immigrati, vuol dire che il tessuto, la fibra dei milanesi è solida. E ora aspetta di capire, intanto la fiducia è cresciuta nelle istituzioni.

 

I milanesi hanno scelto il modello di ascolto di partecipazione proposto da Pisapia. I cittadini hanno preferito la normalità che batte lo star system. Meno di sei mesi fa nessuno avrebbe scommesso su questo risultato. Poi pian piano Pisapia ha convinto tanti, «la maggioranza» con il suo «vento che cambia» perché ha tenuto una linea inclusiva per tutta la campagna, scegliendo i toni bassi, caratterizzando il suo profilo sull’ascolto e la partecipazione. Riunendo le tante anime dell’arcipelago della sinistra ha intercettato anche i voti dei delusi del centrodestra. Così lavorando ha creato aspettative molto alte, ed ora è atteso ad una prova che non sarà del tutto facile.

 

Letizia Moratti, intanto, ha assicurato che continuerà a lavorare per la città, dando la sua disponibilità per illustrare quanto fatto con la sua amministrazione. Con ritrovata compostezza ha voluto ricordare il bilancio in attivo, i progetti che verranno ultimati e consegnati alla città e lasciando il Comune ha stretto la mano al nuovo sindaco, incoraggiando tutti i dipendenti del comune a lavorare «con questo amore per la città, perchè è questo che dobbiamo dare ai nostri cittadini».

 

Chi è stato in piazza Duomo lunedì sera racconta di essere rimasto colpito dalla gioia disegnata sui volti di tanti giovani, dalla felicità di tanta gente. Mai l’elezione di un sindaco a Milano aveva avuto un effetto così, dall’esercito di giovani alle tantissime donne, una valanga rosa in piazza. I giovani e le donne sono stati in effetti il motore della vittoria di Giuliano Pisapia. I primi l’hanno accompagnato nei giorni più difficili, gli hanno dato l’adrenalina giusta per capire che ce la poteva fare. Le donne gli hanno trasmesso la sana l’indignazione di chi non-ne-puo-piu di sentirsi trattata come carne da cannone.

 

Pisapia ispira fiducia quando saluta per la prima volta la Milano guidata da lui con queste parole: «Sarò il sindaco di tutta Milano», e questo si capisce crea tanta attesa. Attesa soprattutto per la squadra che si formerà ed il programma che cercherà di realizzare. Intanto mette i puntini sulle i anche con Vendola… L’aspettativa è alta, Milano vuole tornare ad avere un ruolo di traino per il Paese. Partire con il piede giusto è già un buon inizio.

 

Intanto ieri pomeriggio Pisapia è stato proclamato tra gli applausi sindaco di Milano a sole 48 ore dalla vittoria e dalla grande festa in piazza Duomo. La Moratti ha dato le consegne con grande dignità. Oggi, festa della Repubblica, Palazzo Marino apre per la festa del 2 Giugno: «Aspetto tanti bambini, giovani e anziani. Li accoglierò con gioia». Buongiorno Milano, dunque. Buon giorno e buon lavoro a tutti noi.

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