Attenti alle sorprese di Dio

Nella messa della veglia di Pasqua e nella benedizione Urbi et orbi Papa Francesco chiede di far posto alla novità che Dio porta nella vita e prega per la pace in Medio Oriente, Africa con una sottolineatura per le vittime della tratta
Papa Francesco alla messa di Pasqua

Papa Francesco continua a scavare: poche parole (poche picconate), che giocano fra la consolazione basata sulla fiducia nella misericordia e il richiamo serio alla conversione.

Così per Pasqua, nella veglia del sabato e nel messaggio dopo la messa del mattino.

«Quanti deserti l’essere umano deve attraversare! Soprattutto il deserto che c’è dentro di lui. Ma la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida».

«La novità spesso ci fa paura, anche la novità che Dio ci porta, la novità che Dio ci chiede […] Spesso preferiamo tenere le nostre sicurezze, fermarci a una tomba nella nostra vita abbiamo paura delle sorprese di Dio!».

Più avanti ha esplicitato questo invito: «Accetta che Gesù Risorto entri nella tua vita, accoglilo come amico, con fiducia», per affidarsi a Lui nella sicurezza che ci è vicino.

Ma credo che si possa logicamente intravvedere sotto le sue parole un accenno a non avere paura della «sorpresa di Dio» che è lui stesso, Francesco, con i suoi atteggiamenti inconsueti e i suoi gesti inaspettati. Un accenno discreto, ma profondo, perché si colga che questa sua novità non è superficiale, ma è novità di Dio.

Ha richiamato con chiarezza e amore: «Non cercate tra i morti colui che è vivo!», riferendosi ai problemi e preoccupazioni di tutti i giorni, che ci chiudono in noi stessi. Ma, non è  vero che la morte la si può trovare anche nelle abitudini ecclesiali che bloccano i cristiani e le comunità in un narcisismo sterile oppure nell’illusione in cambiamenti o riforme senza radice, che presentano Cristo come un manichino vuoto?

Su questa base Francesco ha dipinto il quadro del mondo ferito dalla violenza e dalle guerre, invocando la pace nei luoghi dove attualmente è calpestata. L’ha fatto con parole appassionate, esplicite, poco diplomatiche.

Concludendo il messaggio pasquale ha avuto «un grazie particolare per il dono dei bellissimi fiori che provengono dai Paesi Bassi», che hanno decorato il sagrato della basilica di San Pietro. Una finezza e un ribadire che «la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida». 

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