Attacco alla Chiesa copto-ortodossa

Forte condanna delle autorità cristiane e musulmane. La strana assenza delle forze di sicurezza. La maturità della società
Egitto

Dopo vari mesi di tregua, nei giorni scorsi in Egitto si è avuto un attacco a sorpresa ad una chiesa copta-ortodossa nel quale sono morte quattro persone, fra cui una bambina, e altre diciotto sono rimaste ferite. La chiesa presa di mira è quella intitolata alla Vergine Maria nel quartiere di Warraq, una zona cristiana della capitale egiziana. Due persone non identificate a bordo di una motocicletta hanno sparato sulla folla, che stava celebrando un matrimonio.

In una intervista all’agenzia cattolica AsiaNews, p. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, ha raccontato che uno dei due uomini a bordo del motociclo ha "ha aperto il fuoco con un mitragliatore sulla folla riunita davanti al sagrato in attesa di accogliere i due sposi". I due attentatori si trovavano a pochi metri di distanza della folla e, le ferite riportate dalle persone colpite sono molto gravi. Non ci sono state rivendicazioni dell’atto terroristico, ma poco prima era stato inviato un messaggio su Twitter che preannunciava nuove violenze nei confronti della comunità cristiana.

All’attentato – ci comunicano dal Cairo – sono seguite condanne unanimi da parte sia dei responsabili civili che di quelli religiosi. Significativa, da parte musulmana, la posizione del grande Imam dell’Azhar il dottore Ahmad El Tayeb, che ha condannato l’attacco, affermando che si tratta di un atto assassino, contrario alla religione e all’etica.

Anche il Mufti della Republica, il dottore Shawki Allam ha condannato severamente l’accaduto, affermando che “l’aggressione alle chiese, e alle persone che vi si trovano, così come il terrorizzare la gente pacifica, è vietato dall’Islam, e che il Profeta considerava questo come un aggressione a coloro che sono prossimi a Dio”.

A queste voci si è aggiunta quella del capo della Jemaah Islamiyah di Asiut, che ha definito come ‘corrotto’ un atto, che mira a creare divisioni tra cristiani e musulmani. Particolarmente significativo quanto affermato da un rappresentante dei Fratelli Musulmani, con sede a Qatar, il famoso Sheikh Kardawi, che ha criticato duramente l’attentato.

Come spesso accade in attentati di questo tipo, è difficile stabilire chi possa aver commesso o, comunque, ideato l’attacco ai cristiani e, come appena accennato, si pensa che lo scopo, più che uccidere cristiani, sia quello di creare tensioni fra le due comunità religiose. Le reazioni dell’opinione pubblica in questo caso sono state incoraggianti, non si sono, infatti, verificati ulteriori scontri, a conferma di una notevole maturità politico-sociale, che pare prevalere negli ultimi tempi. Si spera, ovviamente, che questo continui.

Ciò che, invece, desta preoccupazione è il fatto che le forze di sicurezza incaricate di proteggere i cristiani della chiesa della Vergine Maria di Warraq non erano presenti al momento. Il direttore amministrativo della comunità copta di al-Warraq ha dichiarato di aver visto le guardie inviate dal ministero dell'Interno allontanarsi dall'edificio proprio durante il massacro.

Interrogato dagli investigatori, l’uomo ha dichiarato che stava lavorando nel suo ufficio – situato sopra l'entrata della chiesa – quando ha sentito gli spari. Affacciatosi alla finestra, ha notato che il personale di sicurezza era fuggito in una via laterale lasciando sguarnita la chiesa. Tale testimonianza riapre le polemiche sulle responsabilità di polizia e membri dell'esercito, già accusati dai leader cristiani di non fare nulla per prevenire gli attacchi islamisti o difendere edifici e luoghi di culto. Testimoni oculari dell'attacco di al-Warraq confermano che nonostante le numerose chiamate di soccorso, polizia e ambulanze sono giunte sul luogo solo due ore dopo la sparatoria.

Ai funerali della bambina di otto anni morta nell’attacco era presente una folla di migliaia di persone. Anche le altre vittime appartenevano alla famiglia della piccola Miriam Nabil. Nell'omelia, il vescovo Youannas ha affermato: "Il sangue versato dagli innocenti non è mai vano agli occhi di Dio e della Chiesa. I responsabili di questo atto si illudono se pensano che ci asterremmo dal frequentare la chiesa. Dopo questo incidente la nostra comunità ha acquistato ancora più forza, grazie al sacrificio dei nostri martiri".

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