Aspettando la pensione

In attesa della lettera di pensionamento, un lavoratore deve reinventarsi una occupazione, dopo aver passato le consegne ai colleghi. Sarà un tempo di attesa, di sconforto o di creatività? Una testimonianza
Un ufficio comunale

«In attesa di ricevere la lettera di pensionamento, un po’ alla volta do le consegne ai colleghi. Ho quasi finito, ma la lettera non arriva e non ho più un lavoro specifico affidato. Cosa fare?

Quasi ogni giorno mi devo inventare un nuovo lavoro: ora si tratta di vecchie carte che non avevo mai tempo di esaminare a fondo, ora di situazioni sospese per risolvere le quali occorre andare a consultare persone di uffici diversi… E poi c’è la collega a cui ho passato il lavoro, che è dovuta rimanere a casa perché ha i bambini malati: quando torna le offro aiuto per sbrigare il lavoro rimasto arretrato.

Insomma, da fare non mi manca e il tempo in attesa del pensionamento non è tempo di sosta, ma tempo prezioso da vivere momento per momento. Mi viene in mente il periodo, poco dopo aver cominciato a lavorare, in cui la scoperta che le parole del Vangelo si potevano non solo leggere e studiare, ma vivere, dava significato ad ogni gesto. Ora sento che quella stessa passione può accompagnare questo tempo».

E.P.-Italia

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