Anche la Fim Cisl aderisce a Slot Mob

«Non si può giocare sulle persone: lo Stato prenda posizione», è la dichiarazione del segretario della Marco Bentivogli, che afferma la sua adesione al Movimento che lotta contro l’azzardo
Marco Bentivogli

La Fim ha aderito convintamente al Movimento Slot Mob, nato nel 2013 e promosso da vari esponenti della società civile, per combattere una nuova piaga sociale che sta dilagando in Italia, quella della presenza invasiva e crescente dell’azzardo e dell’impatto che questo ha sulle persone e sulle famiglie.

Nell’arco di poco tempo, le associazioni che hanno aderito sono quasi 90 e crescono con il passare dei giorni, e gli Slot Mob si susseguono di settimana in settimana in tutta Italia con una partecipazione enorme.

 

Il problema dell’azzardo nel nostro Paese è enorme: ogni anno vengono giocati più di 88 miliardi di euro, con un incasso netto da parte dello Stato che supera i 9 miliardi.

Ma quello che ci preoccupa maggiormente come sindacato sono i costi sociali legati a questo vero e proprio business: innanzitutto vi è un problema di natura patologica (sono oltre 800 mila le persone a rischio dipendenza), intere famiglie distrutte, lavoratori (anche metalmenccanici) che non riescono più a lavorare, pensionati che si giocano la pensione, numerosi casi di suicidi per i troppi debiti, senza contare le infiltrazioni mafiose che riciclano denaro attraverso le sale Slot e i casi di usura sempre più in aumento.

 

I profitti vanno in mano alle aziende che operano nel buisness, i costi ricadono sulla collettività (costi sanitari per la cura dei giocatori, lotta alla criminalità).

L’idea di fondo è simile a quella del Cash Mob che abbiamo organizzato qualche giorno fa ad Aversa: premiare come consumatori – attraverso una colazione o un aperitivo in un gruppo numeroso –i bar che hanno fatto una scelta di campo, etica e responsabile, rinunciando alle slot machines, per allenarci a votare con il portafogli e sensibilizzare le nostre comunità sul tema. Scegliendo di acquistare solo nei bar senza slot, nessun barista sarebbe disposto a offrire sul mercato un prodotto che nessuno domanda. Utilizziamo la stessa logica del mercato, ma per scopi etici e morali.

Oltre alla consumazione viene aggiunto un gioco, come una partita di biliardino, per riaffermarne il valore quando non è malato come quello d’azzardo che porta all’isolamento e alla dipendenza.

 

Infine rivolgiamo un appello allo Stato, al presidente Mattarella: occorre che lo Stato prenda in mano la situazione, non limitandosi a campagna sul “gioco responsabile”. Il fenomeno, e le sue ricadute sociali, sono troppo gravi e dilaganti per fermarsi a questo: bisogna intervenire per togliere la gestione dell’azzardo alle società commerciali che lo incentivano per trarne profitto; lo Stato se ne deve assumere in toto la responsabilità.

 

Sabato 7 maggioci uniremo come Fim agli Slot Mob organizzati in oltre 60 città d’Italia (Roma, Bologna, Firenze, Bari, Mantova, Catania, etc). Crediamo che il sindacato debba essere un soggetto attento e protagonista quando “in gioco” c’è il benessere psicofisico dei lavoratori e delle persone; anche noi dobbiamo scegliere dove stare e prendere posizioni nette e forti per migliorare la nostra società.

 

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