Accattoli. Chiara Lubich e il carisma mariano

Luigi Accattoli è uno dei più noti e preparati vaticanisti. In pensione dal 2009 collabora ancora con il Corriere della Sera e Il Regno. Autore di decine di libri. I mass media, la famiglia, la vita cristiana nella città secolare sono gli argomenti dell’attività di conferenziere.

Secondo lei, cosa ha dato Chiara Lubich alla Chiesa e all’umanità?

Ha dato l’attestazione più viva del carisma mariano, che era quanto mai urgente per una Chiesa che aveva sempre ricevuto dalla componente femminile il maggiore apporto di servizio quotidiano, di catechesi e di carità ma che conservava e proponeva gelosamente un’immagine istituzionale a dominante clericale e maschile. Chiara del carisma mariano ha detto un’attestazione diffusiva: le tradizionali fondazioni femminili, di ordini e congregazione, ma anche associative, restavano generalmente rivolte a singole attività di servizio e ad ambiti limitati della Chiesa e del contesto sociale; il Movimento dei Focolari ha invece dato di quel carisma una testimonianza ad extra, valida per tutta la comunità ecclesiale e comprensibile dall’intera società. Più che una testimonianza, si potrebbe parlare di un’incarnazione del carisma mariano, che Chiara ha saputo affidare anche a componenti miste e maschili di appartenenti al Movimento. Questo io credo fosse senza precedenti, almeno quando Chiara avviò la sua azione, a metà del secolo scorso.

Qual è l’attualità della figura di Chiara oggi?

Il protagonismo del carisma mariano è ancora inadeguato nella Chiesa e ampiamente misconosciuto nell’ambito gerarchico. L’attualità di Chiara sta nell’esigenza di portarlo a pienezza. La “riforma missionaria della Chiesa in uscita” perseguita da papa Francesco apre forse una stagione fortunata per quel carisma: l’attestazione ecumenica ed esperienziale della gioia del Vangelo (“Evangelii gaudium”) si addice al carisma mariano assai più e meglio dell’affermazione dei “principi non negoziabili”. L’evangelizzazione per attrazione, non per proselitismo, o per affermazione predicatoria, è sempre stata la caratteristica vincente del Movimento dei Focolari.

Per quali motivi la sua figura è così poco conosciuta?

A mio parere Chiara non è poco conosciuta ma è poco approfondita. La sua lezione non viene studiata all’esterno della famiglia dei Focolari, e dunque non viene adeguatamente percepita e neanche compresa perché i suoi “figli” – come già lei in vita, se comprendo bene – rifuggono dal dibattito, non affrontano le questioni disputate, temono il conflitto. Il carisma mariano è un lievito di pace ma è inadeguato, e limitante, intendere il conflitto come nemico della pace. Il conflitto fa parte della vita e la pace consiste nel suo superamento riconciliante, non nella sua negazione. Credo che la preferenza per le vie della pace sia connaturato al carisma mariano, ma farne una scelta esclusiva, escludente ogni elemento di conflitto, sia stato un limite dell’azione e della lezione di Chiara e sia tutt’ora un limite che penalizza l’influenza del Movimento dei Focolari sia all’interno della Chiesa sia nella società. Spero che possa essere intesa nel giusto senso questa mia affermazione critica, che può suonare aspra ma che vorrebbe essere di aiuto, venendo da uno che è amico ed estimatore dei Focolari. Il pontificato di papa Bergoglio, che non teme il conflitto, potrebbe costituire una stagione propizia per il superamento di quel limite.

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