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In profondità > Chiesa cattolica

Si ripete la parabola del figliol prodigo

di Michele Zanzucchi

- Fonte: Città Nuova

Michele Zanzucchi, autore di Città Nuova


Al di là della valanga di commenti sui giornali e quotidiani su "chi ha vinto" o "chi ha perso", permettete una lettura "evangelica" delle parole del papa, che comprendono sia la dottrina che la misericordia. Qui la versione integrale

Una coppia di sposi

Valanga di commenti sulle conclusioni incoraggianti del Sinodo sulla famiglia. Chi ha vinto? Chi ha perso? Quali schieramenti (il Corriere della sera propone una classificazione discretamente improbabile tra progressisti, centristi e conservatori!)?

Permettete una lettura "evangelica". Si ripete lo scenario "universale" della parabola del figliol prodigo. Il padre (i pastori) accolgono il figlio con infinita misericordia (ricordate il quadro di Rembrandt all'Heremitage?). Il figlio, pur di non mangiare più le carrube ma il buon cibo di casa (Eucaristia) chiede perdono (cammino di penitenza). Il padre lo assolve (confessione) dopo averlo visto arrivare da lontano (atteggiamento di gratuità d'amore). Il fratello buono protesta perché il fratello viene graziato (i separati cosiddetti "fedeli"). Il padre ricorda loro che tutto quello che è suo è già loro (la grazia basta da sola). E si banchetta tutti assieme (l'unità della Chiesa viene alla fine preservata, nonostante 1/3 di oppositori nell'articolo più controverso).

Credo che le dure parole del papa contro chi vuole imporre la dottrina rispetto alla misericordia non vadano mai contro la dottrina ma le diano il suo ruolo di faro nella notte, non di luce. La luce è il Vangelo della misericordia e della tenerezza. Il "metodo" sinodale e lo spirito di parresia hanno vinto. A testimonianza universale.

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