6 in cammino

Al via un inedito format su Boing in viaggio tra Israele e Palestina.
Giovani

Dal 5 dicembre è in onda su Boing alle 14 e 30, ogni domenica per dieci puntate, un nuovo programma televisivo dal titolo 6 in cammino.  È un inedito format televisivo alla scoperta degli affascinanti luoghi della Terra Santa, viaggiando tra Israele e Palestina.

Il progetto è semplice e coraggioso allo stesso tempo: alla base c’è il racconto di un viaggio nei luoghi di Gesù di cinque ragazzi tra i 15 e i 18 anni, seguiti costantemente dalle telecamere. Alla guida del gruppo c’è il sesto compagno di viaggio: è Manolo Martini, già conduttore di Trebisonda e di vari eventi televisivi, che ha il compito di guidare non solo i ragazzi, ma anche il pubblico a casa attraverso un’avventura fuori dal comune.

«Non è un documentario – ci spiega Jaime Ondarza, amministratore delegato di Boing – e siamo agli antipodi del reality che sembra vero, ma è falso. Il programma vuole trasmettere un’esperienza vera di ragazzi veri, entrando nell’intimità spirituale delle loro vite e non nella morbosità come farebbe un reality show».

Non c’è, infatti, nessun tipo di concorrenza, né nomination o esclusioni.

I livelli di lettura proposti allo spettatore sono invece di altro tipo: il primo è quello del viaggio fisico e avventuroso in luoghi come Gerusalemme, Nazareth, il lago di Tiberiade e il fiume Giordano. «Il secondo – dice Manolo Martini – è più profondo, è l’invito a un viaggio più alto: quello della riflessione e della spiritualità, che non si rivolge solo ai credenti, ma a tutti. E in dieci puntate abbiamo visto crescere i ragazzi che non sapevano quasi niente di Gesù».

In questo modo il viaggio diventa coinvolgente non solo per i sei ragazzi, ma anche per i giovani spettatori, in grado di partecipare alle emozioni e alle scoperte interiori dei loro coetanei grazie a un linguaggio moderno e accattivante.

È l’esperienza in questi luoghi carichi di significato a spiegare un percorso di maturazione e a far sì che dall’altra parte dello schermo ci sia un anticipo di simpatia per quell’invito contenuto nel titolo del programma, che spiega bene l’empatia che si vorrebbe raggiungere.

Ogni tappa del viaggio è legata alla lettura di un episodio del Nuovo Testamento fatta dagli stessi ragazzi, che nel loro pellegrinaggio incontrano le famiglie locali, gli operatori sociali, i loro coetanei, i gestori di kibbutz, i religiosi cattolici, ma anche ebrei e musulmani. Sono loro stessi, poi, a condividere le riflessioni con il pubblico in modo spontaneo, anche grazie alle riprese in soggettiva di una videocamera affidata a turno a ciascuno di loro.

Molto diversi tra loro, tutti i ragazzi hanno però un obiettivo comune: partecipando a 6 in cammino, vogliono sorprendersi, desiderosi di vivere esperienze che non lasciano indifferenti, di scoprire e di mettere in discussione la propria visione del mondo.

In questo senso il programma è un anti-reality show, dalla forte valenza educativa che diventa davvero un’occasione di dialogo per tutta la famiglia.

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