30 giorni di lavoro e di rinascita

Tra gli sfollati è tanta la voglia di ripartire. Avviati gemellaggi con altre province per la ricostruzione. Ora l'emergenza è il caldo: servono ventilatori e condizionatori
terremoto in emilia

30 giorni. Son passati 30 giorni da quel 20 maggio che ha cambiato la vita in Emilia. Numerose le scosse che si sono susseguite e che ancora non lasciano tranquille le persone che vivono in quest’area d’Italia. Scosse che hanno portato sconcerto, angoscia, disperazione, depressione, ma anche tanta e tanta solidarietà. Dalla Protezione civile ai tanti volontari che operano come medici, come aiuto per la Caritas, a quanti stanno raccogliendo fondi o materiale di prima necessità per arginare l’emergenza, è in casi come questi che si vede come, al di là del colore della pelle o della religione di appartenenza, gli uomini sono fatti per amare, per aiutarsi, per confortarsi.
 
La situazione tra Medolla, Mirandola, San Felice, Carpi, Cavezzo, Concordia e Finale Emilia è ancora molto difficile, la ricostruzione dei capannoni industriali non è ancora partita, eppure è certo che le multinazionali hanno firmato un accordo con la regione Emilia Romagna per non andar via da questo posto. «Ora dobbiamo lavorare per i piccoli imprenditori – sostiene il consigliere regionale Gabriele Ferrari –; sarebbe opportuno effettuare dei gemellaggi affinché ogni realtà artigianale e imprenditoriale di una regione d’Italia si prenda carico di una/due aziende di questo territorio».
 
Una soluzione analoga è stata trovata per le scuole, oltre 300 sono da ricostruire e già la provincia di Varese si sta gemellando con un comune della zona colpita dal sisma per dare il proprio contributo nella ricostruzione.
 
Non solo enti pubblici o istituzioni stanno dando in questo momento il proprio contributo: le grandi impresi appartenenti al Centro Marche continuano a mandare bancali interi di prodotti alimentari, per l’igiene intima, per tutte le necessità degli sfollati che vivono nelle tendopoli.
 
L’emergenza caldo di questi giorni non aiuta certamente, sono tante le persone che vivono in “condomini” le cui mura sono tende da campeggio, le temperature molto elevate e l’umidità tipica della pianura padana in questo momento appaiono, dunque, ostacoli insormontabili; pensando ai mesi estivi ancora da vivere vi sono delle necessità più impellenti di altre: servono infatti gazebo, condizionatori, ventilatori e camper.
 
La corsa contro il tempo è già partita, a settembre si dovrebbe riprendere l’attività produttiva così come l’anno scolastico. A San Felice si sta già montando una scuola fatta di prefabbricati, in numerosi comuni si vedono operai lavorare all’aperto. Qui c’è grinta e voglia di ricostruire, la tenacia tipica degli emiliani non manca, nonostante tutto.
 
Per chi volesse dare un proprio contributo, è possibile farlo utilizzando i seguenti riferimenti:
INTESTATARIO: Associazione Solidarietà
BANCA: Cariparma Crédit Agricole
CODICE IBAN: IT34F0623012717000056512688
CAUSALE: Terremoto in Emilia Romagna
 
Con Carte di Credito:
Versamenti tramite PAYPAL ai Link presenti sul sito con la
Causale: Terremoto in Emilia Romagna Sito: www.solidarietaonlus.org
 
 

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