UNITÀ DEI CRISTIANI Un dono da invocare La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che si celebra ogni anno dal 18 al 25 gennaio compie nel 2008 i suoi primi cento anni. Fu infatti celebrato nel 1908 l’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani su iniziativa di padre Paul Wattson, un ministro episcopaliano (anglicano degli Stati Uniti), cofondatore della Society of the Atonement. Sessant’anni più tardi, nel 1968, le chiese e le parrocchie di tutto il mondo ricevettero per la prima volta il materiale per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, preparato congiuntamente dalla Commissione fede e costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese e dal Segretariato per la promozione dell’unità dei cristiani (Chiesa cattolica). Da allora, la cooperazione fra Chiese, parrocchie e comunità anglicane, protestanti, ortodosse e cattoliche nel preparare e celebrare la Settimana di preghiera è divenuta una prassi comune. Quella di quest’anno è dunque una tappa storica, accompagnata, come sempre per l’Italia, da un messaggio scritto dai rappresentanti delle Chiese cattolica, ortodossa ed evangeliche. Per l’anniversario si è scelto come tema di riflessione una esortazione tratta dalla Prima lettera ai Tessalonicesi: Pregate continuamente . La preghiera – spiegano i rappresentanti italiani – è l’unica potenza che può affrontare e vincere la divisione dei cristiani. NENNOLINA Santità di popolo La santità non ha età. Una bimba romana morta di cancro a sei anni e mezzo potrebbe diventare la più giovane santa, non martire, nella storia della Chiesa cattolica. Il papa ha firmato il decreto che riconosce le virtù eroiche, uno degli stadi verso la santità, di Antonietta Meo, detta Nennolina. La giovanissima è nata a Roma il 15 dicembre 1930: gli atti processuali la descrivono come una bambina vivace ed allegra, i capelli neri tagliati a caschetto, con una gran voglia di giocare e saltare. Poi la scoperta della malattia e l’intervento. In questo periodo difficile e doloroso Nennolina scrive più di cento letterine rivolte a Gesù, Maria, a Dio e allo Spirito Santo, che rivelano una vita di unione mistica davvero straordinaria . Muore il 3 luglio 1937. La sua salma è stata recentemente traslata nella basilica di Santa Croce in Gerusalemme. L’iter processuale si prospetta lungo e complicato. Deve infatti passare per la beatificazione e poi per la canonizzazione. Ma il decreto del papa è già un evento straordinario: fino a qualche decennio fa la Chiesa era stata piuttosto cauta nel proclamare santi i bambini e, martiri a parte, non era scesa sotto i 14 anni (undici mesi e sette giorni) di Domenico Savio, canonizzato nel 1954. Successivamente, accogliendo le acquisizioni della moderna psicologia, gli esperti vaticani si sono orientati a ritenere possibile una maturità umana e di fede proporzionata allo stadio evolutivo di ogni persona. Come spiegò nell’81 l’allora prefetto della Congregazione per le cause dei santi Pietro Palazzini, è possibile parlare di una precocità del senso del bene e del male nell’essere umano e di una corrispondenza alla grazia di Dio fatta da un fanciullo anche in grado eroico, in proporzione alla sua età. TAIZÉ Speranza nei giovani Fa ancora presa tra i giovani la proposta lanciata 30 anni fa da frère Roger di percorrere sulle strade del mondo un pellegrinaggio della speranza. Ogni anno, la comunità ecumenica di Taizé dà ai giovani un appuntamento in una capitale europea diversa proponendo un itinerario dell’anima fatto di meditazione, canti, condivisione di esperienze, rapporti di amicizia. Quest’anno all’incontro di Ginevra hanno accettato di trascorrere così la fine dell’anno in 40 mila. Un evento che è stato salutato da Benedetto XVI, dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki- Moon, dal patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, dal patriarca Alessio II di Mosca, dall’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, e dal presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. Nei loro messaggi, i leader chiedono alle nuove generazioni di costruire un mondo riconciliato, di impegnarsi per il dialogo tra culture, di mostrare che Dio è vivente. Al loro arrivo, ai giovani è stato consegnato un appello di frère Alois (che ha preso il posto di frère Roger alla guida della comunità) per la riconciliazione dei cristiani. Non sprechiamo più tante energie nelle opposizioni fra cristiani, talvolta all’interno delle nostre confessioni! Ritroviamoci più spesso insieme alla presenza di Dio nell’ascolto della Parola, nel silenzio, nella lode.

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