Ecosistema Urbano 2023: Trento, Mantova e Pordenone le città più verdi

L’indagine di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore premia il Nord-Est. Migliorano trasporti e isole pedonali. Meno rifiuti, più raccolta differenziata. Il punto sulle performance ambientali delle città italiane.  
Panorma Trento commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1087322

Smog, auto circolanti, trasporti, perdite della rete idrica: sono alcune delle croniche emergenze urbane prese in considerazione dal report Ecosistema Urbano 2023. Giunto alla sua 30esima edizione, è elaborato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE e fotografa le performance ambientali di 105 Comuni capoluogo.

Trento è prima in classifica come città più verde d’Italia, con un buon livello della qualità dell’aria, consumi idrici in diminuzione e la produzione dei rifiuti in calo. Medaglia d’argento per Mantova e bronzo per Pordenone. Al settimo posto Cosenza, prima città del Sud Italia. Fanalino di coda per Caltanissetta (103 ª), Catania e Palermo (entrambe 105 ª). Oscillazione in negativo per Milano al 42esimo posto (la scorsa edizione era scesa al 38esimo posto), per Firenze che slitta al 53esima posto e Genova al 58esimo posto. Roma è all’89°posto ma la Capitale sta vivendo una stagione di cantieri in vista del Giubileo: ci aspettiamo grandi miglioramenti verso la sostenibilità ambientale nella mobilità, gestione rifiuti, qualità dell’aria.

In questi 30 anni la crescita sostenibile delle città non ha avuto quell’accelerata che serviva nelle aree urbane. Alcuni segnali positivi si evidenziano, come l’aumento della percentuale di raccolta differenziata (dal 4,4% in media del ‘94 al 62,7% nel 2022 ma solo in alcuni capoluoghi) e delle piste ciclabili (passate da una media di 0,16m equivalenti/100 abitanti nel ‘98 a una media di 10,59m equivalenti/100 abitanti nel 2022).

Nessun miglioramento per il tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo. Come trent’anni fa è tra i più alti d’Europa: 66,6 auto ogni 100 abitanti. E il trasporto pubblico è ancora lontano dalle medie europee ed è passato da 97 viaggi pro capire all’anno nel ’95 ai 65 viaggi pro capire all’anno nel 2022.

“Le città vanno ripensate come motori di un cambiamento capace di renderle vivibili e a misura umana, nonché laboratori fondamentali per il percorso di decarbonizzazione – afferma Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente –. Occorre infrastrutturarle, realizzando gli impianti industriali dell’economia circolare, riducendo le perdite nella rete di distribuzione dell’acqua, completando la rete di fognatura e depurazione delle acque reflue, facilitando la permeabilità del tessuto urbano alle acque piovane per adattarsi alla crisi climatica e ricaricare le falde, diffondendo le colonnine di ricarica elettrica negli spazi pubblici”.

«Il modo migliore per rispondere alle trentennali emergenze urbane – commenta Mirko Laurenti, responsabile Ecosistema Urbano di Legambiente – è prendere esempio dalle esperienze virtuose, che già esistono anche in Italia grazie al lavoro fatto da alcuni sindaci coraggiosi e “visionari” e mostrare che i cantieri della transizione ecologica sono già esempi concreti che vanno seguiti e replicati. L’unica via sostenibile per rilanciare davvero il Paese, cominciando dalle città, è questa. Pianificando le realtà urbane del futuro con meno auto e mezzi meno inquinanti, più mobilità sostenibile ed economia circolare, più infrastrutture intelligenti e ultra-connesse».

La classifica 2023

Trento è al primo posto: mantiene un buon livello di qualità dell’aria, diminuiscono ancora i consumi idrici, scende lievemente la produzione totale di rifiuti.

Mantova, decima lo scorso anno seconda quest’anno. Il capoluogo lombardo abbassa i valori medi di NO2, scende di poco la produzione di rifiuti ma sale ancora la percentuale di rifiuti raccolti in maniera differenziata che passa dall’83,2% della passata edizione all’attuale 84,8%. Raddoppiano i passeggeri trasportati dal servizio di trasporto pubblico, aumentano gli spazi per i pedoni e le zone a traffico limitato.

Terza si piazza Pordenone, quinta due anni fa e settima lo scorso anno. Si migliora qua e là in alcuni indici come quello dei consumi idrici e nelle perdite della rete idrica dove scende sotto il 10% dell’acqua dispersa. Diminuisce la produzione di rifiuti urbani e contestualmente continua a crescere la percentuale di raccolta differenziata, arrivata all’86,9%. Crescono di un terzo i passeggeri trasportati dal servizio di Tpl e cresce ancora, seppur di poco il livello di infrastrutturazione per le bici.

Metropoli in affanno

I grandi centri urbani faticano a rispondere alle emergenze urbane. Dallo smog (Torino, Milano, Bologna o Firenze), al traffico (Catania, Roma), alla difficoltà del sistema di Tpl (Roma, Catania), ai rifiuti (Palermo, Catania, Venezia, Firenze, Roma), alla dispersione di acqua potabile (Firenze, Catania, Bari), al suolo consumato (Venezia), alla scarsa diffusione del solare termico e fotovoltaico (Napoli, Palermo, Torino, Roma), alla fatica nella diffusione della ciclabilità (Napoli, Genova, Roma).

Numeri sempre elevati delle concentrazioni di biossido di azoto di Milano, Torino o Palermo e il numero sempre alto di auto circolanti di Catania (78 auto ogni 100 abitanti) non fanno ben sperare. Ma qualcosa migliora anche se di poco. Sale infatti al 16,3% (era al 15,4% lo scorso anno) la raccolta differenziata a Palermo, Catania si attesta al 26,2% e Napoli al 37,8%, anche se il 35% era l’obiettivo normativo da raggiungere nel 2006 per il comune partenopeo.

Qui il link per conoscere la classifica completa

 

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