100 giorni al via delle Olimpiadi di Rio

Ancora diversi i problemi da risolvere nella metropoli brasiliana, tra l'inquinamento nelle acque della Baia di Guanabara, o l'allarme per il virus Zika. Intanto, Federica Pellegrini è stata designata come portabandiera italiana
Federica Pellegrini

Ci sarebbero un milione di motivi per visitare Rio de Janeiro. Ci sono ad esempio alcune tra le spiagge più famose al mondo, da Copacabana a Ipanema, dove ci si può abbandonare in lunghe e rilassanti passeggiate. Ci sono dei punti da cui si può godere di panorami davvero mozzafiato, come l’inconfondibile collina del Pan di zucchero, uno dei simboli più conosciuti della “ciudad maravillosa”, o come l’altura del Corcovado, dove svetta il Cristo Redentore che, con le sue braccia aperte, sembra stringere in un simbolico abbraccio tutta la città.

E poi c’è la Foresta di Tijuca, che inizia proprio ai margini del centro cittadino, un’immensa riserva naturale dove avventurarsi tra cascate, animali selvaggi e flora tropicale, oppure c’è il lago Rodrigo de Freitas, una vera oasi di pace da dove si possono ammirare tramonti indimenticabili. E che dire ancora del carnevale, della samba, della cucina caratterizzata da piatti deliziosi a prezzi abbordabili, e dell’accoglienza e della vitalità tipiche della gente brasiliana? Insomma, i motivi per una visita in questa incantevole città non mancano di certo, ma quest’anno c’è né uno tutto particolare.

 

Rio de Janeiro, infatti, ospiterà la prossima estate prima la XXI edizione deiGiochi Olimpici estivi dell’era moderna (306 gli eventi che assegneranno le medaglie da sabato 6 agosto fino a domenica 21), e poi le Paralimpiadi (dal 7 al 18 settembre). Oggi, quando mancano esattamente 100 giorni al via ufficiale dei Giochi a cinque cerchi, girando per la metropoli brasiliana si avverte chiaramente che il grande avvenimento è ormai alle porte. In tivù e sui giornali lo spazio dedicato alle Olimpiadi aumenta giorno dopo giorno, egrande effervescenza si registra soprattutto nelle 4 diverse zone di Rio in cui sono concentrate la quasi totalità delle strutture di questa edizione olimpica. Il comitato organizzatore, per bocca del suo presidente Carlos Nuzman, continua a rassicurare che tutto sarà pronto in tempo per l’inizio delle gare. Probabile, anche se a poco più di 3 mesi dall’inizio delle competizioni sono ancora diversi i problemi da affrontare.

 

Alcuni di questi sono già noti da qualche tempo, come il fortissimo inquinamento presente nelle acque della Baia di Guanabara, dove si svolgeranno le gare di vela, o come l’allarme Zika, il virus sospettato dell’aumento delle gravi malformazioni registrate negli ultimi mesi tra i neonati del Sud America. Ma non c’è solo questo. Quando 7 anni fa l’organizzazione di queste Olimpiadi fu assegnata al Brasile, il Paese viveva un momento straordinario, con un’economia in forte espansione e un grandissimo feeling della gente verso i maggiori esponenti politici. In pochi anni, però, molto è cambiato: l’economia è attualmente in uno stato di recessione che non ha precedenti nell’ultimo ventennio, e solo pochi giorni fa, sull’onda dei dilaganti scandali legati alla corruzione che hanno interessato molti politici brasiliani, il parlamento si è espresso favorevolmente per dare il via alla procedura d’impeachment nei confronti della presidente Dilma Rousseff.

 

Inevitabilmente, tutto questo non poteva non avere ricadute anche sui prossimi Giochi. In particolare, le forti difficoltà economiche in cui versa il Paese hanno determinato significativi ritardi nel completamento di molti lavori, e un conseguente taglio dei costi inizialmente previsti. Ecco allora che in molti casi si è messo in pratica, o si prevede di mettere in pratica, un vero e proprio “piano B”. Niente più copertura della piscina in cui si disputeranno le gare di tuffi, ad esempio, mentre è concreta la possibilità del mancato completamento per inizio agosto della linea 4 della metropolitana, quella che dovrebbe arrivare alla Barra da Tijuca, la zona in cui si trova il cuore pulsante dei Giochi. Probabile, allora, la decisione di aprire qualche fermata in meno nella parte della tratta ancora in costruzione.

 

È già stata decisa, invece, una netta riduzione del budget originariamente messo in preventivo per la realizzazione delle cerimonie di apertura e chiusura, e perfino per la realizzazione degli alloggi degli atleti. Le camere del villaggio olimpico saranno quindi sprovviste sia di aria condizionata sia di zanzariere, ancora più necessarie alla luce delle problematiche legate al già citato virus Zika. Quel che è certo, per ora, è che l’insieme di tutte queste difficoltà ha inciso anche sulla vendita dei biglietti per assistere alle gare, vendita che al momento è notevolmente sotto le attese della vigilia. Ma mancano ancora 100 giorni, e c’è tempo sufficiente per sistemare le cose e accogliere al meglio gli atleti e i turisti in arrivo da ogni parte del mondo per quello che è certamente lo spettacolo sportivo più seguito del pianeta.

 

Per quanto riguarda invece l’aspetto più prettamente agonistico, sono 198 i pass ottenuti sin qui dagli azzurri per prendere parte alle gare a cinque cerchi. Il presidente del nostro Comitato Olimpico, Giovanni Malagò, confida che alla fine la nostra rappresentativa possa numericamente avvicinarsi a quella della spedizione di Londra 2012 (290 elementi), mentre in termini di risultati l’obiettivo minimo a Rio sarà quello di conquistare almeno 25 medaglie, puntando a confermare ancora una volta l’Italia nella top ten dello sport mondiale come avviene ormai ininterrottamente dai Giochi di Atlanta del 1996. Intanto, è stato svelato proprio oggi il nome dell’atleta che avrà l’onore di portare la bandiera tricolore nella cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Si tratta, com’era nell’aria da qualche tempo, di Federica Pellegrini, la campionessa di nuoto che negli ultimi anni tante soddisfazioni ha dato (e conta ancora di dare) agli appassionati sportivi del nostro Paese.

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