7 passi per imparare a parlare in pubblico

La capacità di parlare in pubblico può essere innata, ma può anche essere appresa. Per diventare un buon oratore bisogna lavorare sulle emozioni, controllare l'ansia, prepararsi bene e allenarsi tanto.

Ci possono essere delle caratteristiche di personalità innate o sviluppate nel tempo che facilitano la capacità di parlare in pubblico, ma allo stesso tempo – come ogni competenza – anche questa può essere acquisita e migliorata con l’esercizio. Ti sarà capitato di vedere persone a cui piace avere un microfono in mano e chi invece si nasconde sotto una sedia per non intervenire in un discorso.

Poi arriva un po’ per tutti il giorno in cui si desidera parlare ad una riunione per dire la propria idea, oppure in cui è necessario fare un intervento per un evento o una nuovo incarico, o in cui è il momento di fare una formazione ed essere formatore. In tutti questi casi, quando parlare in pubblico non è un’abitudine, o non è una cosa che si fa con naturalezza, è possibile che il panico prenda il sopravvento. Uscire dalla zona di comfort del silenzio e mettersi all’opera può essere molto ansiogeno, si ha la sensazione di non avere le parole, come se la mente fosse appannata, aumenta il battito cardiaco e la sudorazione, vi è un innalzamento del ritmo respiratorio,  i muscoli si irrigidiscono; lo stato di attivazione spinge all’attacco o alla fuga.

Al vissuto d’ansia si associano anche altre emozioni che anticipano l’ansia stessa o l’accompagnano, come la timidezza o la vergogna. La timidezza è quello stato d’animo che si vive nei contesti sociali in cui il soggetto percepisce (più o meno consapevolmente) un pericolo per la propria incolumità, anche se spesso tale pericolo non è presente. Le emozioni vengono anche suscitate dai significati soggettivi che si danno all’evento stesso.

Ancora più della timidezza, la vergogna coinvolge l’individuo nella sua totalità producendo uno stato di forte sofferenza caratterizzato dalla percezione di un giudizio negativo da parte degli altri. Il sentimento principale è quello di non essere adeguato, di non essere all’altezza delle aspettative degli altri, ha una valenza prettamente sociale. La vergogna fa sperimentare la sensazione di non valere nulla e di non avere la possibilità di recuperare la nostra immagine davanti agli altri. Questo sentimento influenza fortemente la capacità di presentarci, di parlare pubblicamente o di esprimere la propria opinione.

Dall’osservazione di questi stati emotivi si può evincere chiaramente la forte correlazione con l’autostima, infatti, più quest’ultima è bassa più i sentimenti di inadeguatezza sono invadenti. L’acquisizione di sicurezza è frutto di esperienza e di un lavoro personale in tal senso. Allo stesso tempo è possibile acquisire la capacità di saper parlare in pubblico, utile in tanti momenti della nostra vita, sia dal punto di vista professionale che delle relazioni interpersonali. L’allenamento dello speaker o della persona che desidera condividere la propria idea in un contesto sociale implica preparazione, studio ed esercizio su diversi fronti.  Allenare certi aspetti e sperimentarsi capaci, aiuterà a sua volta ad incrementare un circuito virtuoso a sostegno dell’autostima. Da dove iniziare?

Ecco 7 passi con cui puoi iniziare ad allenarti al public speaking:

Primo: Preparare bene i contenuti del discorso. Sembra scontato ma non lo è, spesso tanti interventi sono improvvisati. Strutturare un tema da discutere, con una scaletta o una mappa mentale. Non perdersi in discorsi che possono allontanare dal cuore della questione, circoscrivere le idee forti che si vogliono far passare, preparando un’argomentazione al riguardo.

Secondo. Conoscere e utilizzare tutti i canali della comunicazione: verbale, non verbale e paraverbale. La comunicazione verbale è costituita dalle parole che usiamo quando parliamo o scriviamo, e normalmente è anche il livello di cui siamo più consapevoli. Scegliere con cura le parole, adattando il registro al nostro interlocutore: se siamo in un contesto formale, useremo un linguaggio più forbito; se parliamo in un ambito informale, useremo un gergo più colloquiale. In generale, cerchiamo di costruire il discorso in modo che sia chiaro e comprensibile. Il secondo livello di comunicazione è quello paraverbale, cioè il modo in cui diciamo qualcosa. L’utilizzo del tono, della velocità, del timbro e del volume della voce. Il terzo livello riguarda il non verbale, ovvero tutto quello che si trasmette attraverso la propria postura, i propri movimenti, la posizione occupata nello spazio rispetto all’interlocutore, ma anche il proprio modo di vestire. È importante conoscere i tre livelli per comunicare in modo efficace, sulla base di uno studio sull’importanza dei diversi aspetti della comunicazione nel trasmettere oralmente un messaggio, lo psicologo e docente universitario Albert Mehrabian formulò il modello del “55, 38, 7”. Secondo cui: il linguaggio del corpo (non verbale) influirebbe nei confronti dell’interlocutore per il 55%, la voce (paraverbale) per il 38%, mentre il contenuto (verbale) solamente per il 7%.

Terzo: Conoscere e strutturare le fasi del Public Speaking, i tempi di un discorso che hanno caratteristiche e modalità differenti. Ci sono diverse tecniche di apertura e chiusura di un intervento e di gestione delle domande dal pubblico. Questi sono i trucchi dell’oratore professionista.

Quarto: La gestione delle emozioni. Vi sono diversi esercizi per gestire le emozioni, dalle tecniche di rilassamento alle visualizzazioni, aiutano a modulare l’attivazione fisiologica e a dirigere lo stato emotivo verso uno stato di benessere ottimale per la performance.

Quinto: Conoscere e modificare le credenze su noi stessi. Ci sono pregiudizi che ci creiamo che possono essere limitanti o potenzianti. Esserne consapevoli e in alcuni casi modificarli è fondamentale per fare dei passi concreti. Per questo abbiamo bisogno di un professionista della “mente”.

Sesto: Emozionati ed emoziona. Se vuoi trasmettere un’idea, un valore, un progetto in cui credi contagia il pubblico con la tua passione, fai vivere un’esperienza emotiva a chi ti ascolta.

Settimo, non per importanza, allenati, allenati, allenati! Inizia ad esercitarti in famiglia e in tutte quelle situazioni in cui puoi parlare in pubblico. Oratori si diventa!

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