«Voi giovani potete cambiare il mondo»

Nel suo viaggio in Canada la presidente dei Focolari incontra una delegazione di ragazzi provenienti dalle varie parti del Paese
Maria Voce 3

Qui in Canada non ci sono problemi di spazio. Tutto è vasto: i territori, le autostrade, l’accoglienza, le opportunità. Dal 1995 è stata abolita la norma che limitava l’ingresso degli immigrati dai Paesi non europei. Il Canada è tra le dieci nazioni più industrializzate del mondo, la qualità dell’istruzione è elevata e le università, seppur costose, formano futuri professionisti qualificati.

 

Per i giovani non si può desiderare nulla di meglio. La disoccupazione resta a livelli contenuti e la crisi internazionale non ha aggredito pesantemente l’economia locale. Le nuove generazioni godono di una condizione di libertà mai sperimentata dai loro padri e raramente presente in altri Paesi del mondo. Una libertà individuale portata talvolta sino all’eccesso. Qui una donna può abortire per qualunque ragione in qualsiasi momento della gravidanza, qui è stato legalizzato nel 2005 il matrimonio di coppie dello stesso sesso.

 

I ventenni beneficiano anche di uno standard di vita invidiabile e le sirene del consumo continuan ad ammaliare. «Anche la vostra società induce a pensare: se avessi di più, sarei più felice. Ho invece l’impressione che i giovani hanno tante cose, ma non la felicità, perché non scoprono che ciò che dà la felicità è l’amore». Maria Voce, presidente del Movimento dei focolari, non si fa scrupoli nell’iniziare il dialogo con un centinaio di giovani, giunti a Toronto dalle principali città del Paese.

 

La guida dei Focolari ha lasciato Roma subito dopo le celebrazioni del terzo anniversario della scomparsa della fondatrice Chiara Lubich per un viaggio intercontinentale che l’ha portata al momento in Canada e poi proseguirà negli Stati Uniti e a Santo Domingo. All’aeroporto di Toronto è stata festosa l’accoglienza riservata a Maria Voce anche a motivo del fatto che è la prima presidente a recarsi in questo Paese.

 

Il filo conduttore dell’incontro, organizzato dai giovani del Movimento e svoltosi al St. Joseph’s College, è stato la presentazione della vita di Chiara Luce Badano, da poco proclamata beata. Il titolo non consentiva scampo: “Eroi di oggi, santi di domani. Te la senti?”. Una proposta esigente ad ogni latitudine, ma che qui in Canada mette con le spalle al muro, perché significa andare contro tutto.

 

La secolarizzazione ha infatti ridotto in qualche decennio la pratica religiosa dall’80 per cento a meno del 10, la religione e i suoi simboli sono sempre più estromessi dallo spazio pubblico, i mezzi di comunicazione si mostrano intolleranti verso la fede e i credenti, mentre i diritti fondamentali della libertà religiosa e persino della coscienza sono messi in questione dai tribunali.

 

Eppure Maria Voce, davanti alla domanda se è possibile trasformare la società, non ha badato a mezze misure. «Se non cambiate voi il mondo, non lo cambia nessuno – ha messo subito in chiaro –. Nella giornata di oggi avete sperimentato l’amore evangelico. Adesso non accontentatevi di meno. Non tornate indietro. Non rischiate di chiudere la porta a Dio». E ancora: «Lui ha fiducia in voi. Voi avete fatto questa esperienza, oggi. Portatela agli altri. Il futuro del Canada dipende da voi. E non sentitevi soli, perché i giovani degli altri Paesi sono i vostri supporter. Insieme a loro è possibile cambiare il mondo».

 

Una buona parte della cinquantina di ragazzi venuti per la prima volta ad un appuntamento con la spiritualità dell’unità si sono messi in fila alla fine del programma per parlare con Maria Voce e riferire subito qualcosa di intimo che questa signora dai capelli bianchi, dell’età della loro nonna, aveva saputo suscitare in loro. Alma e Len, due tra i giovani organizzatori, erano sorpresi: «Non abbiamo mai visto nulla del genere. Non è affatto della cultura canadese andare a riferire i propri stati d’animo». Un effetto significativo, un preludio per costruire un futuro diverso.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons