Una festa che apre al mondo

I giovani di Somma Vesuviana organizzano la XX edizione del Palio, dal 10 al 12 settembre. Un evento che ha ricevuto per il secondo anno consecutivo una medaglia dal presidente della Repubblica.
palio somma vesuviana

A guardarli da lontano, sembrano tante apine laboriose. A Somma Vesuviana li chiamano «giovani del Palio»: «Un pugno di ragazzi – racconta Peppe – che non sono rimasti a guardare, ma che hanno sentito di entrare con amore nella storia della propria terra, tentando di allargarne i confini, organizzandone la speranza». Volti e sorrisi di decine di giovani che si aggirano da settimane per piazze e vicoletti appendendo stendardi, incollando locandine, incontrando coetanei e commercianti per dar vita ad una festa che per tre giorni, da venerdì 10 a domenica 12 settembre, illuminerà il cuore di questa cittadina di 35mila abitanti alle pendici del Monte Somma. Una terra d’arte, di storia, di disoccupazione e di camorra, dove si è sparato e ucciso più volte, ma dove ogni volta qualcuno si è dato da fare per trovare una ragione per ricominciare, per andare avanti.

 

E il Palio, preparato e atteso tutto l’anno, è anche questo. Una manifestazione artistica e culturale organizzata da sognatori con i piedi ben piantati nell’attualità della loro terra, ma anche una festa semplice, popolare, in cui le squadre dei rioni storici si sfidano nei giochi della tradizione contadina (la corsa col cerchio, la corsa con il sacco, il tiro alla fune, la pignatta, il palo di sapone, il curuoglio), mentre tutto intorno è un’esplosione di colori, sapori, musiche, riflessioni. Il titolo di questa XX edizione è Una continua meraviglia. «Come quella – commenta lo scrittore Ciro Raia – di una terra capace di rigenerarsi, sopravvivere alle ferite, ritrovare la forza e la voglia per non soccombere». Due i progetti internazionali associati alla manifestazione: il Progetto Africa del Fondo Mondo Unito, per sostenere popolazioni in difficoltà, e Arms down, una raccolta di firme a favore del disarmo nucleare totale.

 

Organizzato dai ragazzi del Centro Giovanile Vita e dai Giovani per un mondo unito, il Palio ha ricevuto, per il secondo anno consecutivo, una medaglia dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano quale suo premio di rappresentanza. Perché, oltre alla festa, ci sono una ricerca collettiva, la proposta di un modello sociale che allarghi gli orizzonti verso l’universalità delle verità e bellezze di ogni popolo e cultura, l’anelito di elevazione di una città che resta desiderosa di riconquistare se stessa, per recuperare la sua dignità e i suoi valori. «Quando parlo del Palio – afferma il primo cittadino di Somma, Raffaele Ferdinando Allocca – mi sento orgoglioso di essere sindaco di questa città. La società vive un momento di disagio, ma è con manifestazioni come questa che diamo un forte segnale, per un futuro sempre più prospero». È proprio negli «stereotipi di una città e di una terra incattivite, martoriate, deluse, indifese che il palio – afferma ancora Ciro Raia – diventa occasione, momento, mediazione per restituire la speranza, la fiducia, la voglia di ripartire. Perché il palio è animato da una voglia di essere in mezzo alla gente, perché è la gente stessa».

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