Una donna premier

Ci si avvia alle elezioni del 20 settembre tra polemiche partitiche e incertezze politiche. I primi sondaggi danno un panorama elettorale incerto
grecia

Concluso il giro formale di mandati esplorativi, primo ministro ad interim è stata nominata la presidente della Corte suprema Vassiliki Thanou. I membri del suo governo, che giura quest’oggi, sono politici esperti provenienti da diversi partiti. Ci si aspetta che gestiscano con attenzione i problemi di questo periodo preelettorale, fino al voto che dovrebbe essere il 20 settembre, salvo sorprese dell’ultima ora.

In seguito alla dimissione del segretario di Syriza, 53 membri della Commissione centrale del partito si sono dimessi. Varoufakis non smette di sorprendere. Recentemente ha annunciato la sua intenzione di fondare una Rete pan-europea contro l’austerità che, a lungo termine, finirà col diventare un partito paneuropeo. Accusa inoltre Tsipras di essere uno «stupido Sisifo»: questi, nella mitologia greca, era il più scaltro e astuto e meno scrupoloso dei mortali, condannato da Zeus per l’eternità a ricominciare da capo la sua scalata senza mai riuscire a portarla a termine. Da parte sua Zoi Konstantopoulou attacca Tsipras dichiarando di voler fondare una sua entità politica che potrebbe cooperare con Lafazanis. Polemiche, spesso inutili.

Due giorni fa il premier, in una intervista televisiva si è limitato ad ammettere di aver fatto scelte sbagliate e che tutti si giudicano dai loro comportamenti e atteggiamenti. L’intervista viene considerata una sorta di confessione politica, nel senso che, ad esempio, Tsipras ha ammesso che, mentre cercava di negoziare all’estero, in pratica non governava all’interno della Grecia. Tali dichiarazioni sono interpretate da alcuni positivamente e da altri negativamente. Per una parte dell’opinione pubblica è stata un’onesta autocritica, per l’altra è un’indicazione della mancanza di maturità politica di Syriza e del suo capo. In ogni caso nessuno dubita delle sue buone intenzioni, anche se evidentemente queste non bastano. Il punto dell’intervista che ha più lasciato perplessa la gente è il suo riferimento ad eventuali alleanze e coalizioni dopo le elezioni. L’ormai ex-premier ha infatti dichiarato: «Se non avrò la maggioranza, non coopererò con esponenti dei precedenti governi». Tsipras, cioè, per sua stessa ammissione non vuole essere il primo ministro di un governo eteroclito. Simili dichiarazioni vengono fatte anche da altri partiti. Ma si vedrà quali saranno le loro reazioni se saranno costretti dai risultati delle elezioni a mettersi assieme: soluzione altamente probabile, d’altronde: non sarebbe più saggio, allora, evitare tali polemiche retoriche?

Anche se è ancora troppo presto per dare credibilità ai sondaggi, due indagini pongono la differenza tra Syriza e Nea Dimokratia tra i 2 e i 5 punti percentuali. Secondo uno dei due sondaggi l’outsider Leventis (Unione di Centro) riesce a entrare in Parlamento, mentre Alba Dorata in tutti e due i sondaggi viene data come terza forza politica. Il punto piu significativo del primo sondaggio è che il 67 per cento della gente considera la decisione di Syriza di ricorrere ad elezioni anticipate una mossa sbagliata.

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