Un uomo inviato da Dio

Con queste parole il patriarca Atenagora I definì papa Giovanni XXIII all’annuncio del Concilio ecumenico Vaticano II...
Atenagora I

Con queste parole il patriarca Atenagora I definì papa Giovanni XXIII all’annuncio del Concilio ecumenico Vaticano II, che riaccese in molti fedeli ortodossi speranze di riunificazione sopite da secoli. Sull’argomento pubblichiamo l’inizio di un articolo apparso sul numero 8 del 1962 del nostro periodico.
 
 
«Noi siamo fatti l'uno per l'altro». Così si esprimeva il patriarca ortodosso di Costantinopoli Atenagora I, parlando di Giovanni XXIII, durante un'intervista concessa ad un collaboratore dell'agenzia cattolica austriaca Kathpress.
«Pietro e Andrea erano fratelli; uno esercitava la sua attività a Roma, l’altro in Grecia. Così dobbiamo agire noi cattolici e ortodossi. Siamo fatti gli uni per gli altri e dovremmo collaborare come fratelli. La porta è aperta, dice l'Apocalisse, e nessuno più può chiuderla. La porta è aperta; non ci resta che entrare».
L’annuncio del Concilio Vaticano ha indubbiamente creato un'atmosfera nuova di carità, tanto in seno alla Chiesa cattolica, quanto al di fuori di essa. Finalmente, dopo secoli di irrigidimento, molte posizioni si sono a poco a poco sgelate, la ripresa di contatti fra cattolici e non cattolici è sempre più sentita.
Lo dimostrano i noti incontri di alcuni capi di Chiese separate con Giovanni XXIII: basti ricordare, dopo la visita amicale del primate anglicano dottor Fischer, seguita alla distanza di un anno da quella altrettanto cordiale del dottor Lichtenberger, presidente della Chiesa episcopaliana degli Usa, l'omaggio reso al papa lo scorso dicembre dal rev. J. H. Jackson, presidente della Convenzione battista, la più importante Chiesa negra degli Usa; e, recentemente, il 28 marzo scorso, l'udienza – pure in un'atmosfera di grande cordialità – al rev. dottor A. C. Craig, moderatore della Chiesa presbiteriana di Scozia, un tempo la più ostile – in Inghilterra – ad un avvicinamento con il mondo cattolico.
Un fatto importante, per gli effetti chiarificatori che ha portato, è stata l'enciclica Ad Petri Cathedram del giugno 1959, con cui il papa ha precisato che il Concilio avrà lo scopo di trattare problemi interni riguardanti la sola Chiesa cattolica. La riunione dei cristiani separati, che in un primo tempo era stata considerata come il fine principale del Concilio, secondo la concezione del papa dovrà essere, invece, la conseguenza del «rinnovamento della Chiesa cattolica. Solo allora presenteremo la Chiesa in tutto il suo splendore» e diremo a tutti quelli che sono separati, ortodossi, protestanti, ecc.: «Ecco, fratelli, questa è la Chiesa di Cristo. Venite, venite, ecco che la via è aperta per l'incontro».

Duccia Calderari

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