Trento, carismi per la missione educativa

Il 26 febbraio, presso il centro mariapoli di Cadine, si è svolto il nono appuntamento, promosso da movimenti ecclesiali, nuove comunità, congregazioni religiose e istituti secolari della diocesi. Presente l'arcivescovo mons. Luigi Bressan.
Carismi a Trento
"Carismi in comunione per un’unica missione" ha visto la partecipazione di 190 persone, appartenenti a 14 istituti religiosi maschili, 15 femminili, 7 movimenti e nuove comunità, 2 istituti secolari. Il momento iniziale, con la presentazione di ciascuna famiglia religiosa  e dei movimenti, si è rivelato prezioso per la reciproca conoscenza e una bella occasione di comunione che ci ha stretti in unica grande famiglia. 

 

Rino Cozza, vicario episcopale per la vita consacrata,  ha introdotto la mattinata dando il senso di questo ritrovarsi insieme: «Siamo cristifideles che si riconoscono in diversi cammini di fede, chiamati anche "antichi e nuovi carismi", che si incontrano per aiutarsi ad essere dono e laboratorio di comunione… Insieme perché c’è bisogno di avere consapevolezza, ciascuno, della propria identità vocazionale e di saperla mettere in gioco come risorsa, aprendosi a comprendere e ad accogliere quella degli altri».

Ha poi continuato citando le parole di papa Benedetto XVI, allora card. Ratzinger, al congresso mondiale dei movimenti nel 1998: «I carismi sono un centro di vita che non scalza le strutture della Chiesa locale ma neppure coincide sic et simpliciter con essa, poiché vi opera come forza vivificante, e costituisce al tempo stesso una riserva da cui la Chiesa locale può attingere».

Infine ha riportato il pensiero del nuovo  responsabile del dicastero della vita consacrata, l’arcivescovo Braz de Aviz: «Ogni carisma nella Chiesa è come un bel fiore. Insieme i fiori fanno un giardino e dobbiamo preoccuparci non solo del singolo fiore ma anche del giardino nel suo complesso. Qual è il rapporto tra i vari carismi? Questi fiori hanno la capacità di vedere la bellezza degli altri? Se si vuole che questo giardino sia florido, bisogna che i fiori crescano insieme. Credo che questo sia qualcosa che dobbiamo riscoprire nella Chiesa».

Concludendo la sua introduzione, Cozza ha ricordato che anche l’emergenza educativa coinvolge nel suo più denso significato i carismi, impegnandoli a continuare a vivere parabole e spargere semi e di una nuova cultura. A conferma di queste parole è stato proposto un video: «La forza educativa della fede nella comunione ecclesiale», preparato per mettere in luce le frasi-simbolo dei fondatori e delle fondatrici sul tema dell’educazione e della formazione (allegato pdf). 

Successivamente Tiziano Lorenzin, ofmconv, biblista, è intervenuto con una riflessione sul brano della Prima Lettera ai Tessalonicesi (5,11-28) dove san Paolo elenca le condizioni perché la comunità dei fedeli sia animata dal rispetto reciproco, dalla pazienza verso tutti, dalla pace fra tutti. Ha sottolineato, poi, che la Parola da sola è come lo scheletro, importante sì, ma che ha bisogno dello Spirito, dei carismi, per essere di testimoniata al mondo. 

A partire dai diversi vissuti esperienziali, nel dialogo i vari interventi hanno sottolineato l’importanza della Parola vissuta che porta i cristiani ad essere segno di testimonianza fraterna nella Chiesa e  nella società. Lorenzin, per esempio, ha fatto riferimento alla sua esperienza personale di quando, ancora bambino, si era innamorato di san Francesco, entrando poi nei conventuali. In seguito, una sua studentessa gli ha fatto conoscere  il Cammino Neocatecumenale che, aiutandolo a sperimentare la Parola in “presa diretta” con la sua vita, gli ha fatto riscoprire il carisma francescano.

Mons. Luigi Bressan, arcivescovo di Trento, nel suo intervento conclusiva ha detto: «Grazie mille a voi tutti e complimenti per questa iniziativa che fa onore alla diocesi intera… Chiaramente, sia ai religiosi/e che ai gruppi più impegnati ecclesialmente, quello che si domanda è un aiuto grande alla spiritualità, perché gli aspetti organizzativi lasciamoli fare a chi è più competente…  voi sarete tutti capacissimi anche in questo, ma lo Spirito vi porta ad essere questi animatori». Accennando poi alle statistiche sulla poca conoscenza della Parola da parte dei cristiani, ha sottolineato «la necessità di creare dei luoghi, dei gruppi dove si approfondisca la Parola, perché la Parola di Dio è ricca e non si può esaurire… è come un diamante dalle molteplici sfaccettature».

Al termine dell’incontro, era visibile sui volti di tutti la gioia di essere stati dono l’uno per l’altro: «Non ho parole per dirvi un grazie, che viene proprio dal cuore, per la meravigliosa giornata che mi avete fatto passare: veramente mi spiaceva lasciare quell’aula, sono rimasto colpito dalla frequenza così’ partecipata e viva. Ho veramente vissuto con gioia e commozione la frase di Gesù: "dove due o più radunati nel mio nome lì ci sono anch’io". Ho sentito veramente presente il Cristo in mezzo a noi! Grazie, grazie della ricchezza che mi avete donata» (Alfredo, rosminiano).

 

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