Trentino Volley sul tetto d’Europa

La squadra di Trento si è aggiudicata la terza Champions League consecutiva, a soccombere questa volta sono stati i russi dello Zenit Kazan
Trentino volley

Come se il Barcellona di Messi conquistasse tre edizioni in fila della Champions League. Come se i Lakers di Bryant si aggiudicassero gli anelli Nba 2011 e 2012 dopo quello 2010. Impresa più unica che rara, nello sport moderno, anche per “squadroni” del genere. La pallavolo maschile, però, fa eccezione. A livello di Nazionali col Brasile, capace di vincere tre Mondiali di fila (2002, 2006 e 2010), a livello di club col Trentino Volley, che domenica ha realizzato il tris consecutivo in Champions League. Gli ultimi avversari costretti ad arrendersi, seppur al termine di una battaglia durissima, sono stati i russi dello Zenit Kazan, club ricco, ambizioso e di grande qualità. Quella che non è mai mancata alla giovanissima società trentina, capace di conquistare ben sette trofei in appena undici anni di attività.

 

In campo internazionale, i gialloblù dominano dal 2009: tre Champions League e due Mondiali per club in fila. In pratica, all’estero non c’è avversario che tenga. Discorso un po’ diverso entro i nostri confini, con Macerata e Piacenza prima e Cuneo poi a “sottrarre” a Trento due scudetti, due edizioni della Supercoppa e una Coppa Italia. Insomma, il bottino gialloblù avrebbe potuto essere ancora più pingue, ma va benissimo così. Anche perché, nonostante le sconfitte, nella bacheca di Trento ci sono anche uno scudetto e una Coppa Italia. Ma è sui campi di mezzo mondo che l’Itas Diatec si esalta.

 

Un capolavoro costruito principalmente da due grandi professionisti arrivati dalla Bulgaria: uno salta, corre e schiaccia sul taraflex, l’altro parla, consiglia e osserva in panchina. E’ grazie infatti al martello Matej Kazijski e al tecnico Radostin Stojčev che il Trentino Volley si è trasformato da eterna incompiuta a società guida della pallavolo mondiale. Due fenomeni, ognuno nel proprio ruolo, attorniati da altri grandi professionisti. Perché i campioni giunti negli anni alla corte del patron Diego Mosna sono davvero tanti: da Nikola Grbića Vladimir Nikolov, da Leandro Vissotto ad Emanuele Birarelli, da Osmany Juantorena a Raphael Vieira. Difficile non vincere, con gente del genere. E non è finita qui: matematicamente prima in regular season, nelle prossime settimane Trento andrà a caccia del suo secondo scudetto. E in autunno sarà la volta del Mondiale. Per chiudere il cerchio con un altro, storico tris.

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