Tommasi nuovo presidente del sindacato calciatori

Oggi l’assemblea elettiva dell'associazione italiana calciatori saluterà il presidente uscente Sergio Campana (nominato presidente onorario), ufficializzando la scelta di Damiano Tommasi
Damiano Tommasi
Alle ore 13.30 di oggi, presso l’hotel Westin Palace di Milano, l’assemblea elettiva del sindacato dei calciatori saluterà il presidente uscente Sergio Campana (nominato presidente onorario), ufficializzando l’ingaggio al vertice dell’associazione di Damiano Tommasi.

 

 «I sogni non finiscono finché le persone non li abbandonano» – recita capitan Harlock, celebre personaggio dei cartoni animati. Una frase che sembra far “lievitare” Damiano Tommasi, uno che tanto per non smentire le origini del suo cognome, se non vede non crede. Perché Damiano, lungo le pieghe della sua lunga carriera, vissuta per la maggior parte del tempo con addosso la maglia della Roma, sembra essere l’uomo giusto al momento giusto, proprio come sul campo da gioco che lo ha visto interprete di un ruolo umile e generoso, come quello del mediano, giocatore votato a recuperare palloni per far ripartire la manovra della squadra.

 

Oggi la partita più importante non si gioca dentro uno stadio, ma sul tavolo delle istituzioni, che sempre di più avvertono l’esigenza di frenare l’eccesso di un “consumismo sportivo” che ha portato ad impoverire le doti di uno sport da sempre caratterizzato da un’enorme capacità di unire. E questo lo sa benissimo il nostro Tommasi da Sant’Anna d’Alfaedo, uno che da sempre ha rifiutato il dogma che abbina il calciatore alla velina, all’ingaggio milionario o all’auto di lusso.

 

E qui sono i fatti a parlare… Non lo trovi tutti i giorni un calciatore di serie A impegnato nello svolgere il servizio civile presso la Caritas, che passa il Natale in carcere con i detenuti, che chiede di ridursi lo stipendio annuale perché colpito da un infortunio che lo terrà a lungo fuori dal campo da gioco o che addirittura accetta di giocare nella serie A cinese, anche per sfatare un pregiudizio personale.

 

Dopo la nomina di Roberto Baggio e Gianni Rivera, rispettivamente al vertice del settore tecnico e giovanile-scolastico della federazione, il calcio ingaggia un altro grande “ex” dentro e fuori il campo da gioco e quel pallone finalmente dopo tanto tempo può iniziare a rotolare, non solo perché preso a calci (e a volte anche a pugni), ma anche perché sospinto da un forte vento positivo.

 

«La sfida più complicata di oggi è il fondo di garanzia per le squadre minori» – ha dichiarato Damiano dopo aver appreso la notizia della sua nomina –. «Io comunque credo in un sindacato dei calciatori unito: questa secondo me è una prerogativa essenziale e il nostro obiettivo è mantenere salda l’unione». Se queste sono le premesse, buon calcio a tutti!

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