Il Tevere diventerà potabile

Al via il progetto da 12 milioni di euro che porterà l’acqua del fiume capitolino direttamente nelle case dei romani e sarà potabile
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Il 2017 è stato un anno record a causa della siccità nel nostro Paese e la città di Roma ha sofferto gran parte dell’estate in emergenza idrica. Ad agosto è caduto l’82% di pioggia in meno, dopo che nei primi sette mesi dell’anno le precipitazioni erano più che dimezzate, con un calo del 52% rispetto alla media di riferimento. Quest’anno invece le piogge sono arrivate anche in maniera abbondante e non si parla di siccità. Ma per trovare una soluzione alla carenza di acqua nella Capitale è stato avviato un progetto di potabilizzazione del fiume Tevere che arriverà così direttamente nei rubinetti delle case dei romani. Questo intervento riguarderà soprattutto l’area centro-nord della città di Roma e coinvolgerà circa 400 mila abitanti.

Il progetto è stato messo in campo da Acea Ato2 per sostituire i prelievi dal lago di Bracciano (attualmente si prelevano 400 litri al secondo), il cui preoccupante abbassamento delle acque portò lo scorso anno alla loro sospensione con conseguente rischio razionamento dell’erogazione dell’acqua nelle case della capitale.

Per potabilizzare l’acqua serve un depuratore che sorgerà nella zona di Grottarossa, nel territorio a nord di Roma, dov’è già attivo un impianto di trattamento per la depurazione delle acque ad uso non potabile. Queste acque infatti servono per alcune fontane, per innaffiare ville e parchi di Roma e della Città del Vaticano. Il nuovo progetto quindi mira a rendere quest’acqua potabile, cioè buona da bere.

L’idea sembra buona, anche se incontra alcune critiche perché la rete idrica della città eterna riscontra dispersioni del 40%, pari a circa 500 litri al secondo, a causa della scarsa manutenzione. Perché non destinare questi soldi alla manutenzione della rete già esistente?

Il costo del progetto (tra l’altro) per potabilizzare l’acqua del Tevere si aggira intorno i 12 milioni di euro e l’iter per avere tutte le autorizzazioni necessarie è stato abbastanza veloce. Nel mese di dicembre 2017 è arrivato per la prima volta sul tavolo della conferenza dei sindaci della Città Metropolitana di Roma Capitale e dei presidenti dell’Ato2. A febbraio di quest’anno si è riunita la conferenza dei servizi e di conseguenza si sono espressi in maniera favorevole i vari enti addetti ai lavori: dalla Regione Lazio al Comune di Roma, dal Demanio all’Istituto superiore di sanità, fino al Ministero dei Beni Culturali e la Asl Roma2. Ora si aspetta solo la gara per iniziare i lavori…ma per brindare con l’acqua del Tevere bisogna aspettare ancora un po’!

 

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