Studenti universitari al posto dei bidelli

Per carenza di collaboratori socio-educativi a Genova, la proposta inusuale e ardita della Cgil è di organizzare tirocini per ragazzi per consentire un’esperienza nell’ambiente scolastico e ottenere crediti formativi
Un bidello accompagna i bambini

Una volta si chiamavano bidelli, ora invece il loro nome è collaboratori dei servizi socio-educativi, anche se la mansione è sempre la stessa. Fatto sta che di questi collaboratori a Genova c’è carenza per il funzionamento dei 32 asili nido e delle 50 scuole materne, tanto che i funzionari del comune stanno cercando una soluzione in tutta fretta per poter riaprire in serenità gli istituti in città alla data fissata.

Dalla segreteria della Cgil, venuti a conoscenza della situazione, in una lettera indirizzata all’amministrazione comunale, hanno avanzato una proposta quanto mai inusuale e ardita: utilizzare come bidelli gli studenti universitari, attraverso tirocini. «Èvero, non sarebbe il ruolo per cui i ragazzi stanno studiando –spiega Cavanna Cavanna, segretario Cgil funzione pubblica–, ma lo strumento "garanzia giovani", il progetto dei tirocini varato dal governo e sostenuto dalla Regione, permetterebbe loro di lavorare nell'ambiente scolastico, di farsi una solida base di esperienza, guadagnare qualcosa e ottenere crediti formativi. E soprattutto consentirebbe al comune di non creare altre forme di precariato o di dover stipulare contratti a termine».

Proposta da tenere in considerazione, secondo l'assessore alla Scuola e alle Politiche giovanili Pino Boero, anche se conferma che la direzione del personale e il suo assessorato stanno lavorando per trovare una soluzione. «Non sappiamo ancora come, ma gli asili devono riaprire, ne siamo consapevoli, e ce la faremo».

Le iscrizioni sono molte e, a dispetto delle scuole superiori, in crescita. Nei 32 nidi comunali della città, per la fascia di bambini tra 0 e 3 anni, i posti disponibili sono in tutto 1.881, ad oggi liberi ne sono rimasti solamente 48. Uguale situazione per le 50 scuole dell'infanzia, con la fascia che va dai 3-6 anni, i posti sono 4.623, quelli liberi 113. «Sono naturalmente dati provvisori, poiché le iscrizioni continuano ad arrivare», precisa l'assessore Boero, che aggiunge: «Sicuramente, il punto forte di Genova è il rapporto tra numero di posti disponibili negli asili nido e i bambini residenti, che è in linea con la percentuale ideale indicata dall'Europa, ovvero il 33 per cento. I nostri nidi coprono il 34 per cento della potenziale domanda».

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