CN+ Sport, Spadafora: “Professionismo femminile sarà legge”

In occasione della presentazione del libro della calciatrice italiana Sara Gama, si è parlato della condizione dello sport italiano e in particolare del ruolo essenziale delle donne in quest'ambito sociale
Sara Gama

«Il professionismo femminile sarà legge grazie al testo unico di riforma dello sport». Il ministro Vincenzo Spadafora ha le idee chiare sul futuro delle donne nello sport e le ha ribadite all’incontro di presentazione del libro del capitano della Juventus, Sara Gama, al Salone d’onore del Coni a Roma. La calciatrice ha presentato “La mia vita dietro un pallone”: la storia del suo percorso calcistico e le difficoltà nel dover “dribblare” i pregiudizi e le barriere culturali per cui i bambini vengono indirizzati sin dalla tenera età verso uno sport piuttosto che un altro a seconda del genere. Tra il pubblico, distanziato e munito di mascherina, ci sono volti più o meno giovani, sguardi attenti e predisposizione all’ascolto.

«È un atto di coerenza da parte della politica – continua il ministro Spadafora – perché in quest’ultimo periodo le donne nello sport ci hanno reso orgogliosi, ma il riflesso di questo sentimento non si deve esaurire in un tifo da stadio, ma in un riscontro nella vita reale. Si dicono tante parole ma la situazione non cambia mai». La riforma del testo unico dello sport affronta diversi aspetti del mondo sportivo nazionale: l’abolizione del vincolo sportivo, maggiore attenzione agli atleti paralimpici e la promozione dello  sport di base, oltre a una riforma sulla governance degli enti. «È un processo lungo perché vogliamo fare le cose bene». Lo sa bene Gama che da anni combatte contro i pregiudizi nel suo percorso ad ostacoli verso il professionismo femminile. “Lo sport italiano è complesso e per fare le cose bene è giusto prendere tempo. L’aspetto legislativo è importante ma è necessario anche un cambiamento culturale. Per fare questo bisogna instaurare un dialogo continuo con le parti sociali. Ci tengo a ringraziare il ministro  perché ha preso a cuore la battaglia che io e le mie compagne combattiamo tutti i giorni dentro e fuori dal campo», ha detto la calciatrice.

Il riferimento all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo è d’obbligo. “Lo sport deve essere visto come una leva per ripartire. Le piccole associazioni sono una grande risorsa per il nostro paese e attraverso l’ultimo Dpcm abbiamo cercato di dare continuità a questo mondo, nel limite del possibile. Paradossalmente in questo periodo di crisi le risorse saranno maggiori grazie alle forme si sostegno in atto per risollevare l’economia. Dobbiamo cogliere questa sfida e trasformare la crisi in opportunità», ha concluso il ministro.

 

 

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