Sigarette elettroniche vietate ai minori

Il ministro Balduzzi ha vietato la vendita di sigarette elettroniche contenenti tabacco ai minori di 18 anni. In precedenza il divieto era fino a sedici anni. Anche un uso moderato di queste apparecchiature comporta il superamento del livello accettabile di nicotina: possono quindi essere pericolose per la salute
Sigaretta elettronica foto di Jakemaheu

Di sicuro non fanno bene. Al massimo, potrebbero avere un potere curativo nei confronti dei fumatori incalliti, ma questo deve essere ancora accertato dagli esperti. Parliamo delle sigarette elettroniche contenenti nicotina. Coerentemente con quanto indicato dal decreto Balduzzi, che dal primo gennaio 2013 ha innalzato i limiti di età per la vendita di prodotti del tabacco, il ministro ha deciso di innalzare il divieto di consumo di due anni, dai 16 ai 18, anche per le nuove sigarette contenenti nicotina, vendute nei negozietti che sono sorti come funghi in tutte le città. Il divieto partirà dal 23 aprile e sarà in vigore fino al 31 ottobre 2013.

Ma le sigarette elettroniche sono pericolose? Per saperlo, il ministro ha chiesto un parere all'Istituto superiore di sanità, che, il 20 dicembre scorso, ha proposto, secondo quanto comunicato dal ministero, «una metodologia per la valutazione della pericolosità che prevede l’applicazione di un modello che misura l’assorbimento di nicotina dalle diverse cartucce disponibili, considerando il ricorso alla sigaretta elettronica da parte di “fumatori” a moderata, media e forte intensità di utilizzo».

Lo studio ha evidenziato come, si legge in una nota del ministero, «anche per i prodotti a bassa concentrazione, la dose quotidiana accettabile di nicotina – come determinata dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) – è superata anche solo con un uso moderato delle sigarette elettroniche. Tale evidenza è ancora più significativa negli adolescenti. Quindi non si possono escludere effetti dannosi per la salute».

Balduzzi ha successivamente chiesto un ulteriore parere al Consiglio superiore di sanità, che dovrà valutare lo studio condotto dall’Istituto superiore di sanità in merito alla pericolosità delle sigarette elettroniche nonché stabilire se queste, e le ricariche contenenti nicotina o altre sostanze, possano ricadere nella definizione di “medicinale per funzione”, pur in assenza di un’esplicita destinazione d’uso in tal senso da parte del responsabile dell’immissione in commercio. Il Css ha iniziato l’esame della questione il 19 marzo scorso.

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