Si può essere felici nella vita?

Una nonna e un nipote (non della stessa famiglia!) si confrontano su uno stesso tema. Per imparare gli uni dagli altri.  

I bambini, se circondati da un ambiente amorevole, dimostrano una felicità disarmante, per il solo fatto di far parte di questo mondo! Come nonna, osservo i miei nipotini che ridono di gusto, o stanno beati in braccio ai genitori, o giocano concentrati escludendo il mondo intorno a loro. Il segreto dei bambini è che sono immersi nel presente!

Beata innocenza! Come mai poi la perdiamo? Forse proprio perché non riusciamo più a catturare l’attimo, viviamo afflitti da un passato che ci ha lasciato cicatrici e temiamo il futuro. Nella vita bisognerebbe ritrovare la pace di vivere, come fa un bambino.

Ma l’uomo è l’unico nell’universo che si pone domande, che vuole sapere da dove viene e dove va, che non capisce perché soffre… Le religioni hanno dato risposte a questa sete dell’uomo e molte indicano nel vivere il presente e nell’amare il prossimo il segreto della felicità. Come cristiani troviamo il senso del dolore nell’esperienza di Cristo, che lo ha vissuto fino alla morte, per amore nostro. In gioventù ci sono intense emozioni che danno felicità, ma sono fugaci e, a volte, negative. Poi ci sono le illusioni di carriera, potere, ricchezza, bellezza, che non danno la felicità. Dove la troviamo allora? Nella regola d’oro: fai agli altri ciò che vorresti fatto a te. Vivi amando il prossimo. Il bello della terza età è che pian piano ci si distacca dalle illusioni e si vede più chiaramente l’essenziale: l’Amore.

Col tempo, si torna bambini e si gode delle piccole cose, un tramonto, una gentilezza, un bimbo che ride di cuore e si può assaporare la felicità che viene da dentro, se abbiamo nutrito la vita interiore. Sarà per questo che nonni e nipoti stanno così bene insieme!

Marina Gui (la nonna)

 

Lo scopo di ogni individuo è raggiungere la felicità. A volte non si dà importanza a questa parola, ma essa è il motore della nostra vita. Ognuno compie azioni, giuste o sbagliate, quando ritiene che possano portare alla felicità.

La felicità è alla base dell’articolo 3 della Costituzione italiana: «La Repubblica deve garantire il pieno sviluppo della persona umana». E della Dichiarazione d’Indipendenza degli Usa: «Tutti gli uomini sono uguali e hanno alcuni diritti inalienabili: la vita, la libertà e il raggiungimento della felicità».

Ma è possibile raggiungere la felicità? Dipende da cosa intendiamo: «La felicità è lo stato d’animo positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri». Quindi una situazione di gioia, ma anche l’accettazione del diverso e la tranquillità con gli altri.

Inoltre nelle religioni la felicità è associata a Dio. Per chi è credente, quando si raggiunge Dio si raggiunge la felicità. Per questo motivo il Paradiso è visto come situazione di eterna felicità.

Tuttavia è possibile trovare molti attimi di felicità anche nella vita sulla Terra, in momenti in cui il nostro rapporto con Dio è forte, in momenti in cui lo sentiamo accanto. Anche per i non credenti ovviamente vale questa cosa: non si parlerà di Dio ma di Karma, ad esempio, e rimane il fatto che la felicità, quando è presente, si sente ed è possibile trovarla. Tocca a noi capire quale felicità è apparente e quale è reale. Quale è e quale non è felicità. Tocca a noi provarci.

Marco D’Ercole (il nipote)

 

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