Sesso, no significa no

Novità approvate dal Parlamento tedesco allo scopo di rafforzare i diritti delle vittime. Se non c'è consenso da parte delle persone coinvolte, si rischiano fino a cinque anni di carcere
Colonia

Il Parlamento tedesco ha approvato un ampliamento del diritto penale per reati sessuali. Lo scopo è di rafforzare i diritti delle vittime, spesso donne, penalizzando ogni azione sessuale che succede senza consenso delle persone coinvolte. Finora le vittime dovevano provare di essersi difese attivamente. Da ora in poi le azioni valgono quanto uno stupro se il reo non tiene conto della “volontà percettibile” della vittima. Possono indurre fino a 5 anni di carcere. Bastano parole o gesti per esprimersi. Nel dibattito questo principio è stato sintetizzato con l’espressione “No significa no” (“Nein heißt nein”).

 

Perciò in futuro anche quelle persone che hanno toccato delle donne o ragazze in modo scostumato potranno ricevere una pena. Sono stati anche gli avvenimenti nella notte di Capodanno davanti alla stazione centrale di Colonia, nella quale tanti uomini – la più gran parte di origine maghrebina – avevano derubato e violentato delle donne in mezzo alla massa dei festeggianti, che hanno portato il Parlamento a voler reagire e amplificare le leggi, anche se la riforma delle leggi era stata iniziata già ben prima di questo evento. Mentre la nuova regolamentazione sullo stupro è stata approvata unanimemente, parlamentari dell'opposizione – dei Verdi e della Sinistra – hanno votato contro quella sulle molestie sessuali che vengono attuate da gruppi di persone, che però è passata lo stesso. Molto discusso è il fatto che anche persone del gruppo potranno essere penalizzate se si sono comportate passivamente, cioè non hanno reagito per impedire la molestia. Questo secondo l'opposizione sarebbe contro la costituzione. Deputati dei Verdi e della Sinistra criticano anche la nuova regola che persone che hanno chiesto asilo potranno essere espulse dal Paese se sono state condannate per aver trasgredito l'autodeterminazione sessuale.

 

Mentre una parte sta festeggiando la riforma del diritto penale, i giudici stessi rimangono scettici: dicono che diventa più difficile per loro valutare le situazioni concrete in questione. Sono dell’opinione che le leggi esistenti sono sufficienti, quelle nuove non cambierebbero tanto. Uno sguardo sui risultati delle più di 1.100 denunce nella notte di Colonia – di cui quasi 500 per reati sessuali – sta dimostrando quanto è difficile la giurisdizione in questo campo: 14 sentenze, di cui 10 non ancora definite. Tutte le 14 per furto, nessuna per un reato sessuale. Questo fino a pochi giorni fa: perché c’erano delle foto che lo provavano, due uomini sono stati condannati per costrizione sessuale. 

 

Le nuove leggi entrano in vigore non prima di autunno; in settembre devono passare ancora il Consiglio federale.

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