Senato, vincono le schede bianche

Prima seduta al Senato. Oggi sono cominciate le votazioni, ma i nuovi presidenti delle Camere verranno eletti probabilmente solo sabato
Emilio Colombo apre la seduta del Senato 2013

Ore 10.15, Corso Rinascimento, Roma.

A pochi passi da piazza Navona, un uomo corre trafelato dalla moglie che lo attende davanti alla chiesa di San Luigi dei francesi. «Non ci crederai – le dice sorridendo ed emozionato – ma ho appena incrociato l'ex ministro Tremonti».

Dalla piccola piazza imbocco il vicoletto che porta a palazzo Madama e arrivo davanti alla sede del Senato della Repubblica italiana. Un piccola folla è assiepata davanti allo storico edificio, il cui ingresso è protetto da un cordone di carabinieri e circondato da decine di giornalisti e fotografi. I primi senatori sono già arrivati: alle 11 comincia la prima seduta pubblica. Qui non c'è la fila dei cittadini in cerca del pass per entrare. La richiesta doveva essere avanzata nei giorni scorsi, per fax o per mail. Un uomo, sconsolato, attende la moglie: lei entrerà, lui e il figlio non hanno ricevuto il lasciapassare. «Peccato – spiega – avrei voluto che il mio ragazzo entrasse, vedesse come funzionano le cose. Vabbè, ce le racconterà mia moglie».

Il primo che incontro è un senatore grillino. Sergio Puglia, impeccabile con giacca e cravatta, sorride a chi gli fa notare che qualcuno temeva che i 5 stelle non avrebbero rispettato l'etichetta presentandosi magari con jeans e maglioncino. «Sono solo favole, pregiudizi», commenta. A differenza dei colleghi deputati che ho incrociato a Montecitorio, Puglia risponde con cortesia e disponibilità alle domande dei giornalisti spiegando che i grillini appoggeranno le leggi «a favore dei cittadini, che vengano proposte dalla destra o dalla sinistra». Il movimento ha stabilito «i nomi dei propri candidati alla presidenza delle due camere (Roberto Fico alla Camera, Luis Alberto Orellana al Senato, ndr) e si impegnerà per far sì che il Paese abbia un governo, che noi auspichiamo a guida 5 stelle». Esistono, continua, dei tempi istituzionali per fare le cose e bisogna rispettarli.

All'improvviso arriva il capogruppo "temporaneo" al senato, Vito Crimi, rincorso dai giornalisti, che riunisce i suoi nella vicina piazza delle Cinque lune spiegando, cammin facendo ai cronisti, che un governo con il Pd si può anche fare, ma secondo il "modello belga", con il parlamento che si riassume il compito di legiferare. È una piccola apertura, ma c'è.

Nel frattempo, arriva Laura Puppato, Pd. I cronisti la provocano: ma perché inseguite i grillini, se l'alleanza con voi non la vogliono? «Bisogna avere pazienza. Il movimento 5 stelle – afferma – è una realtà nuova, non ha ancora gli assetti istituzionali e i modelli classici della dimensione politica». La senatrice Pd, però, assicura il suo impegno per  la realizzazione di "una piattaforma liquida" di confronto, alla quale sta lavorando insieme all'Università di Milano, che consenta di affrontare e risolvere insieme ai grillini i principali nodi programmatici. L'obiettivo, intanto, è quello di lavorare per definire punti precisi e condivisi del programma, in modo da non paralizzare il Paese e nel contempo procedere in linea con quanto richiesto dall'Europa.

La seduta sta per iniziare e poco prima di entrare Giorgio Tonini, Pd, spiega che per oggi probabilmente non si arriverà a nulla. «Stasera tireremo le somme e domani, alla quarta votazione, si andrà al ballottaggio tra i due candidati più votati della terza votazione. Mi auguro che si possa raggiungere una grande intesa, e non solo per il presidente del Senato, ma anche per l'elezione del presidente della Repubblica».

Alessandra Mussolini, neosenatrice Pdl bionda e abbronzata come sempre, mostra un cornetto portafortuna (dice "per Bersani") e, afferma, «spero che la legislatura duri perché gli italiani vogliono risposte ai problemi del Paese». I giornalisti sono ancora alla ricerca di senatori da intervistare, ma i carabinieri, incitati dal "Riprendiamoci il territorio" di un superiore, li rimandano dietro le transenne. Lucio Barani, Pdl, si presenta a Palazzo Madama con un vistoso garofano rosso di stoffa all'occhiello. «Berlusconi – afferma – ha proposto, responsabilmente, al Pd, nell'interesse dell'Italia, di sedersi e dare insieme un governo al Paese. Aspettiamo ancora risposte». E un eventuale governo Pd-5 stelle? «I 5 stelle? Vogliono riportare l'Italia al Medioevo…».

I senatori entrano, la XVII legislatura ha inizio. Per oggi, però, la maggioranza l'otterranno solo le schede bianche. I veri risultati, sui nomi dei presidenti delle Camere, si avranno soltanto domani.

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