Saviano al PalermoTeatroFestival

La storia di quattro ragazzi appassionati di calcio e ingaggiati dalla camorrra: emblema di una vita alla ricerca di riscatto e divisa tra sport e soldi facili. In scena al Montevergini.
Santos

Riparte il PalermoTeatroFestival, all’interno della cornice del Nuovo Montevergini, centro di produzione e di ricerca teatrale, ma anche residenza creativa per artisti, e spazio culturale della città. Ricavato all’interno del seicentesco convento di Santa Maria di Montevergini, nel cuore di Palermo, il piccolo palcoscenico quest’anno da voce alla drammaturgia contemporanea con un’attenzione crescente nei confronti al teatro “civile” e della scrittura siciliana. Numerosi i debutti nazionali presenti a questa edizione.

 

Il più atteso è Santos, tratto da un racconto inedito di Roberto Saviano, per la regia di Mario Gelardi.

Le pagine di Saviano, praticamente sconosciute,anche se pubblicate in una raccolta di storie, prendono il titolo dal pallone arancione usato dai ragazzi napoletani per giocare a calcio. La storia, parla proprio di loro: quattro adolescenti assoldati come vedette della camorra. Il loro compito è quello di giocare a calcetto in una piazza ed avvisare quando arriva la polizia o qualcuno sospetto. Saviano racconta la carriera dei ragazzi, che si trovano a scegliere tra il calcio e la delinquenza, tra soldi facili e i sogni da realizzare. Il gioco come metafora della vita, il calcio come unica soluzione per uscire da una vita che appare misera.

 

La storia, densa di emozioni ed avvenimenti, ha una scrittura forte e dinamica tipica del Saviano scrittore. «Ci ha colpito particolarmente – spiega il regista Gelardi – la storia di uno di loro che, per la passione del calcio, per l’emozione di proseguire un’azione di gioco durante una partita, viene espulso dal gruppo e proprio per questo si salva da una vita fatta di espedienti e criminalità». «È la passione che salva la vita di questo ragazzo – conclude – ed è anche la chiave della storia: seguire un sogno, realizzare un’aspirazione è l’unica vera speranza di un destino migliore”.

 

Roberto Saviano commenta: «Ho sempre pensato che ovunque e in ogni vita potesse esistere una possibilità di salvezza. L’ho sempre pensato, ma ne ho avuto certezza quando ho conosciuto Lionel Messi, il centravanti argentino, o quando ho seguito gli allenamenti dei pugili di Marcianise prima che andassero alle Olimpiadi. Il sud Italia e l’Argentina sono due terre difficili in cui lo sport è una possibilità che va ben oltre il sogno di una vita migliore. Santos è una gioia semplice: è la gioia di una partita a pallone fatta per strada, da piccoli. E adesso che per strada a pallone non gioco più, mi piace rivivere quei momenti e restituirne la spensieratezza tutta infantile, la convinzione irrazionale che un giorno le cose possano cambiare, e non solo per noi stessi. Mi piace pensare che la mia terra, nonostante tutto, abbia ancora qualcosa da offrire».

 

Santos, produzione Gli Ipocriti e M.B. Nuovo Teatro, adattamento teatrale di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro, con Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Giuseppe Miale di Mauro e Adriano Pantaleo. Al Teatro Nuovo Montevergini di Palermo, l’8 e 9 ottobre.

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