Sanità in Lombardia: ancora tangenti in cambio di forniture

Nuovi arresti nella sanità lombarda dove, secondo gli investigatori della Dis, si annidano scandali e interessi da far paura
ospedali inchiesta

Secondo la Dia esiste una «una rete di complicità nelle istituzioni». Nella sanità lombarda che si annidano scandali e interessi da far paura. Le indagini proseguono, ma ci sono già i primi nuovi arrestati. Nella rete sono finiti l’ex direttore della Padania, il quotidiano della Lega Nord Boriani, l'ex consigliere regionale Guarischi, 49 anni, ex consigliere regionale di Forza Italia vicino a Formigoni, già condannato a titolo definitivo nel 2009 per corruzione negli appalti per il dopo alluvione, e tre imprenditori della famiglia Lo Presti di Cinisello Balsamo, titolari della società Xermex Italia: Giuseppe, 65 anni, e i figli Salvo Massimiliano, 43, e Gianluca, 39; Luigi Gianola, 65, direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Sondrio, e Pierluigi Sbardolini, 61, direttore amministrativo dell'ospedale Mellino Mellini di Chiari nonché ex direttore del San Paolo di Milano.

Indagato nuovamente il direttore generale della sanità lombarda Lucchina, braccio destro di Formigoni. Gli investigatori della Dia, avrebbero prove precise riguardo a mazzette sarebbero pagate fino a poco tempo fa, in un contesto da cui è emersa, a detta degli investigatori, «una ramificata rete di complicità nel mondo sanitario e istituzionale». Pagavano mazzette per ottenere appalti per la manutenzione di apparecchiature elettromedicali al San Paolo, per i servizi di radiologia all'Azienda ospedaliera della Valchiavenna di Sondrio e per l'installazione di macchinari per la diagnostica tumorale all'Istituto milanese dei tumori (che dice di essere «estraneo ai fatti») e all'Azienda ospedaliera di Cremona.

L'appalto valtellinese, per esempio, valeva nove milioni di euro e il direttore generale avrebbe accettato la promessa di 500mila euro per assicurare un trattamento di favore all'azienda dei Lo Presti. Parte dei pagamenti è documentata con intercettazioni e pedinamenti degli investigatori della Dia, i quali sono partiti dalle indagini che nel 2010 avevano portato in carcere un ex direttore dell'Asl di Pavia, Carlo Antonino Ciriaco, e Giuseppe Neri, capo della 'locale' 'ndrangheta pavese. Ci fu anche un suicidio ad attirare l'attenzione della Direzione investigativa antimafia: quello di Pasquale Libri, dirigente del San Paolo, sfiorato dall'inchiesta su Ciriaco. Il nuovo Governatore di palazzo Lombardia Roberto Maroni: dice l’importanza di «fare luce e garantire una gestione della sanità limpida e trasparente, oltre che efficiente», e manifesta il desiderio di avviare subito una commissione nominata dalla giunta, per sottoporre a verifica il sistema della sanità. «Nessuna indulgenza verso comportamenti scorretti – assicura il leader del Carroccio – neppure se venissero dalla Lega».

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons