Profughi, soluzione cercasi

Il primo marzo una circolare del ministero dell'interno ha previsto la chiusura dei centri d'accoglienza sorti in occasione dell'emergenza Nord Africa. Il rischio è di ritrovarsi persone sole e smarrite senza percorsi reali di inserimento.
Manduria immigrati

La fine del mese di febbraio ha sancito la chiusura dell’emergenza umanitaria riguardante i rifugiati politici arrivati dal Nord Africa, aperta nel febbraio del 2011. II 18 febbraio scorso, infatti, il ministero dell’Interno, con una nota ha reso noto le decisioni assunte dal tavolo di Coordinamento nazionale in merito ai diversi centri d’accoglienza sparsi sul territorio nazionale.

Il problema però è rimasto e in realtà l’emergenza del Nord Africa continua per le persone coinvolte e per le città che li ospitano, visto che i centri di accoglienza dal primo marzo sono stati chiusi. Il Governo ha previsto percorsi di uscita dall’emergenza per lo più tramite concessioni di denaro in contanti ai singoli immigrati, però di fatto vengono abbandonati a loro stessi, con la grande sfida che persone sole e in difficoltà possano fare da sé ciò che non sono riuscite a fare in due anni le autorità preposte.

In Lombardia la situazione è differenziata da realtà a realtà, con alcune province e alcuni Comuni dove si sono fatte esperienze positive di accoglienza diffusa che hanno consentito anche risparmi di risorse. In altri comuni invece l’accoglienza è stata centralizzata in strutture che non hanno avviato percorsi di assistenza e di inserimento. I minori non accompagnati richiedenti asilo sono parecchi, come intere famiglie e donne sole con figli piccoli.La presenza di profughi nella nostra regione è così distribuita: sono in 280 attualmente i richiedenti asilo nel comune di Milano, di questi metà andranno dei dormitori dei clochard, altri saranno ospitati in strutture del Comune, della Caritas, dei frati e alla Casa della Carità. In provincia se ne contano 582, più consistente il numero dei presenti in regione, che sono oltre 2.400. Al momento per il Comune, l’Assessore ai servizi sociali, ha assicurato che nessuno resterà per strada. Certamente la situazione non è per nulla semplice.

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