Primo giro di consultazioni per Monti

In un incontro con la stampa, l'ex commissario europeo ha fatto il punto sugli incontri già avvenuti. Ed esplicitato con chiarezza le sue intenzioni
Mario Monti

Ha già fatto capire che non è un uomo per tutte le stagioni. Ad incominciare dalla durata dell’esecutivo, «L’orizzonte temporale è da oggi alla fine della legislatura. Se fosse al di sotto io non lo accetterei». Alla vigilia delle consultazioni odierne, Mario Monti ha compiuto un gesto a sorpresa: incontro con la stampa.

 

È stata l’occasione per fare il punto sull’andamento degli incontri avuti, mettendo in fila con chiarezza alcuni elementi di fondo. Intanto, che l’ingresso dei segretari di partito nella compagine governativa non gli sembra «una condizione indispensabile». Piuttosto è «indispensabile che diano un apporto convinto su ispirazione, caratteristiche, valori e sulla prospettiva operativa».

 

Grande attenzione ai mercati. «Sono sicuro che i mercati avranno un’impazienza temperata con la razionalità. È naturale che anche agli occhi dei mercati occorre arrivare alla formazione del governo, alla definizione dei ministri che, posso assicurare, sarà convincente ed efficace, e all’annuncio e alla presa di misure più incisive».

 

E il programma? «Quasi pronto, mancano i dettagli». Non va più in là. Nessuna anticipazione, ancor meno promesse. Durante le consultazioni ha incontrato 34 interlocutori, tra forze politiche e associazioni, un «esercizio – ha commentato – indispensabile per me e spero utile e gradito ai consultati, ma si tratta di un esercizio bilaterale».

 

È appena stato catapultato nell’agone politico, ma l’ex commissario europeo ha tenuto subito a smarcarsi dalla qualifica di “tecnico” per entrare pienamente nel ruolo di politico (senatore a vita) che fa politica (un nuovo governo) da quando domenica sera ha ricevuto l’incarico da Napolitano. Così non rinuncia a riportare con un filo di ironia valutazioni sui nuovi colleghi: «Trovo positivo che le forze politiche abbiano capito la serietà del momento che stiamo attraversando». E ancora: «Sono consapevoli che è necessario ritrovare una fase di distensione che consenta di guardare un po’ più in alto con senso di responsabilità e coesione». Meno male!

 

Le sue intenzioni sono chiare: «Il mio impegno è rivolto a permettere che la politica possa trasformare un momento difficile in vera opportunità con la condivisione di un progetto di speranza non solo per quanto riguarda l’economia ma anche sui valori fondanti una vera comunità civile».

 

C’è chi ha già detto che è finita la Seconda Repubblica. Che esagerazione e quanta fretta! Certo è, comunque, che d’improvviso, con la designazione di Monti, è cambiato l’approccio (ascolta, prende appunti, dialoga), il lessico (parole soppesate), lo stile (sobrietà nelle parole e nei gesti), l’attenzione e il rispetto verso le istituzioni e verso il Paese. Per oggi ha varato una novità: per la prima volta un presidente incaricato incontra le associazioni di giovani e di donne.

 

Non si cura della sua immagine mediatica e conserva il suo aplomb, che non lo rende un simpaticone. Ma sembra di capire che la gente non ne senta il bisogno. In questo frangente il suo profilo è quello che serve per una pagina nuova della storia repubblicana. Gli italiani lo stanno seguendo con particolare interesse. L’elenco dei ministri sarà determinante per capire se il suo governo sarà anche il loro. Partiti permettendo: Pd e centristi favorevoli, Pdl e Idv con riserva. Lega Nord all’opposizione.

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