Premio Fraternità Città di Benevento

Un evento che premia le azioni di costruzione di un mondo più unito attraverso la valorizzazione della diversità in un clima di dialogo e di reciproca accoglienza
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Si è conclusa il 18 marzo presso il centro “La Pace”, la V edizione del Premio Fraternità Città di Benevento, organizzato dal Movimento dei focolari della Puglia, Campania, Basilicata e Albania, con il patrocinio delle istituzioni pubbliche locali e dell’Unesco, intitolato “Fraternità è cultura”. Riprendendo l’ispirazione di Chiara Lubich, consistente nella realizzazione della preghiera evangelica “Che tutti siano uno”, tale premio intende riconoscere e promuovere persone, associazioni ed enti che in qualunque angolo della Terra abbiano realizzato iniziative in favore di un mondo più unito, mediante quella regola d’oro di fraternità presente in tutte le grandi religioni: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te, e fai agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te”. Principio valido per ogni persona di convinzioni religiose e non religiose.
 
A rafforzare questo principio, è stato organizzato il giorno 17 marzo un momento di alto valore culturale, presso l’Auditorium di sant’Agostino annesso all’università del Sannio, tra il teologo Piero Coda e il filosofo Vincenzo Vitiello, che hanno avviato con l’assemblea dei partecipanti un dialogo sulle radici della cultura europea, con la partecipazione di una folta rappresentanza accademica, composta dal rettore della Libera università San Pio V, professor Giuseppe Acocella, del direttore dell’Accademia di Foggia, professor Pietro Di Terlizzi, nonché dal rettore della stessa università Sannita, professor Filippo Bencardino, accompagnato dai professori della medesima università. Il dialogo, moderato dai dottori di ricerca Emanuela Megli e Sergio Barbaro, ha ripreso il principio di fraternità che si fonda sulla difficile arte del dialogo, che – secondo la teorizzazione del professor Coda – per essere autentico deve necessariamente partire da un desiderio di condivisione fondato sul dono reciproco, sul modello di relazione esistente tra le persone della Trinità, che offre spunti di riflessione sulle relazioni sociali anche tra Stati e culture diverse.
 
Un dialogo che supera il rispetto e la tolleranza, che prende le distanze dal proselitismo e che, secondo l’affermazione di Chiara Lubich, è per i cristiani l’esempio di un amore scambievole sul modello divino. E per coloro che sono di convinzioni non religiose, tale dialogo diventa il mezzo per attuare la fraternità vissuta, nella quale la diversità è una ricchezza che mette in luce il valore dell’altro anche rispetto alla scoperta dell’identità personale. Al termine delle esperienze di fraternità vissuta degli studenti dell’Istituto universitario Sophia di Loppiano (presenti al dibattito culturale), esempio concreto di dialogo tra diverse branche del sapere e diverse culture, i ragazzi delle scuole aderenti al Premo Fraternità hanno colorato la città con un corteo coreografico, con palloncini gonfiati a elio e striscioni con lo slogan “Fraternity on the road”, realizzati nell’ambito di alcuni workshop svoltisi al centro “La Pace” durante la mattinata.
 
Il corteo giovanile, che ha suscitato forte interesse e curiosità negli abitanti di Benevento, è poi giunto a piazza Malies dove una band ha tenuto un concerto musicale. Nella mattina del 18 si è svolta presso il centro “La Pace” la premiazione dei vincitori della V edizione del Premio Fraternità: il Centro di cultura Giuseppe Lazzati di Taranto, per il contributo offerto allo sviluppo locale, fondato su un modello di cittadinanza attiva che pone al centro dell’agire la persona, ritirato dal presidente professor Amalfitano, e don Antonio Loffredo, parroco della basilica del quartiere Sanità di Napoli, per la sua capacità di rivalutazione dei siti turistici del quartiere, le catacombe e i tesori della Chiesa della Sanità, mediante un percorso di valorizzazione del bello e di creazione di nuova occupazione per i giovani del territorio.
 
La parola è poi passata al direttore della rivista Città Nuova, Michele Zanzucchi, per la capacità di essere a capo di una rivista che testimonia la fraternità e che ha come missione specifica quella di contribuire alla diffusione delle esperienze positive nell’odierna società. A seguire, si è svolta la premiazione dei vincitori del concorso scolastico nazionale letterario e artistico, sul tema “La fraternità per un’accoglienza attiva nella città”, accompagnata dalle testimonianze dirette delle studentesse vincitrici, che hanno esposto il loro sforzo nel superamento delle differenze culturali ed etniche nel rapporto con i compagni presenti nella scuola, quale loro contributo a un mondo più unito. In un clima di festa e di speranza che mostra la fraternità come possibile realtà, l’evento si è concluso con un arrivederci all’anno prossimo in una gara ancora più appassionata, per il bene comune nella società.

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