Più forti della pioggia

Una distesa infinita di giovani (due milioni per i media spagnoli) ieri sera all’aerodromo Cuatro Vientos per la veglia di preghiera con Benedetto XVII. Una notte indimenticabile che pioggia e vento non sono riusciti a rovinare. Il saluto del papa ai giovani italiani: Custodite la fiamma che Dio ha acceso nei vostri cuori, condividetela con i vostri coetanei che vivono nel buio
gmg madrid

Una notte incredibile ieri sera all’aerodromo Cuatro Vientos. Un mare di giovani ha riempito la grande spianata per la veglia di preghiera. Due milioni, secondo i media spagnoli. Così tanti che il Papa ha dovuto rinunciare al consueto giro in papa mobile. È la notte più lunga e più attesa. Il momento culmine, quello che più fortemente rimarrà impresso nella memoria. Ce ne sono davvero tanti di giovani, segno che sebbene sia arrivata alla sua 26ma edizione, la Giornata mondiale della gioventù è ancora viva.

 

«Benedicto, Benedicto». «Questa è la gioventù del Papa», ripetono a gran voce. E non si stancano di gridare, di ridere, di alzare le mani in segno di festa. Non si fermano anzi il loro entusiasmo esplode più forte quando dopo giorni di calura e afa, il cielo ieri notte si è scagliato con un forte vento e una pioggia violentissima sulla spianata madrilena. Il Papa aveva appena preso in mano i fogli del suo discorso ufficiale quando si è dovuto fermare per alcuni minuti in attesa che il temporale così come è arrivato, se ne andasse. E così è stato.

 

«Grazie per questa allegria e per la vostra resistenza», ha detto interrotto da forti applausi. «Siete più forti della pioggia. Il Signore con la pioggia manda molte benedizioni. Siete un esempio per i giovani». Sorride Benedetto XVI. È contento. E messo da parte il discorso ufficiale, dopo qualche minuto, si è rivolto ai giovani in tutte le lingue.

 

Ai giovani di lingua francese, ha detto «siate orgogliosi di avere ricevuto il dono della fede». Essa «illuminerà la vostra vita in ogni istante». Ai giovani inglesi ha chiesto di essere «un faro di libertà, di riconciliazione e di pace per il mondo intero». Mentre a quelli di lingua tedesca ha chiesto: «Non lasciate cadere i vostri desideri e aneliti nel vuoto, ma rendeteli saldi in Gesù Cristo».

 

E infine il saluto più bello, quello ai giovani italiani: «questa Veglia rimarrà come un’esperienza indimenticabile della vostra vita. Custodite la fiamma che Dio ha acceso nei vostri cuori in questa notte: fate in modo che non si spenga, alimentatela ogni giorno, condividetela con i vostri coetanei che vivono nel buio e cercano una luce per il loro cammino!».

 

E quando dagli altoparlanti i presentatori hanno invitato i giovani a prepararsi per l’adorazione eucaristica, sulla spianata è calato il silenzio. Un silenzio intensissimo che ha fatto da sfondo infinito al papa anche lui in preghiera davanti all’Altissimo. Anche la pioggia se ne è andata e il vento ha smesso di soffiare. Sì, questa è la generazione di Benedetto XVI.

 

Prima di andare via, il Papa ha di nuovo salutato i giovani: «Abbiamo vissuto insieme un’avventura. Avete resistito alla pioggia. Grazie per il meraviglioso esempio che avete dato. Con Cristo potete sempre affrontare le prove della vita. Non dimenticatelo».

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