Piccoli ma presenti e attivi

Il Molise si prepara ad eleggere i suoi rappresentanti regionali. Pur nello sconforto e nella disaffezione per la politica, non cala l’impegno dell’associazionismo che diventa portavoce delle istanze della gente
sede Regione Molise

Anche per la regione più piccola e meno popolata d’Italia, il prossimo week-end sarà all’insegna delle elezioni: il Molise rinnova il suo consiglio regionale ed eleggerà il nuovo presidente. Qui la crisi ha il volto dello spopolamento: vanno via i giovani per l’università e difficilmente tornano, vanno via le famiglie per il lavoro che continua a non esserci  mentre restare diventa sempre più difficile.

Le piazze dei comizi sono rimaste pressoché vuote ad eccezione della serata di Grillo che è riuscito a riempire quella di Campobasso all’inverosimile. Il voto di protesta anche qui è quello più certo, perché il rischio astensionismo è forte. Sei i candidati che si contenderanno la poltrona di governatore: Paolo Di Laura Frattura a capo delle 9 liste di centrosinistra, Angelo Michele Iorio, presidente uscente legato all’area di centrodestra guida una coalizione di cinque liste, Massimo Romano è il candidato di Fare, Antonio Federico si presenta per il Movimento 5 stelle, mentre Antonio De Lellis è leader di Rivoluzione democratica e Camillo Colella invece ha creato una propria lista civica, Colella presidente.

La vera novità è il lavoro dell’associazionismo particolarmente quello di stampo cristiano: appuntamenti, incontri, lettere aperte alla politica hanno mostrato una vivacità non da poco. La Consulta diocesana delle Aggregazioni Laicali ad esempio ha articolato un ampio intervento su cui ha chiesto a tutti i candidati un confronto.

Articolato in cinque punti, l’appello dei laici di orientamento cristiano ha puntando su cinque dimensioni: anzitutto quella antropologica che si è dispiegata in un attenzione al territorio e ai piccoli comuni che non vanno soppressi ma consorziati, mentre le tradizioni non vanno perse ma valorizzate. Poi la dimensione etica che ha toccato tasti come l’ecologia, la valorizzazione del territorio, più a vocazione turistica che industriale, le piccole imprese. Alla dimensione economica invece è stato affidato il lavoro sul piano di investimenti, occupazione giovanile, risorse e programmi di innovazione oltre alla valorizzazione di una tipicità molisana: la cooperativa. L’aspetto politico racchiudeva invece le richieste di trasparenza amministrativa, riduzione dei costi delle pubbliche amministrazioni, la solidarietà. Infine l’approccio culturale intendeva porre riflessioni e proposte sulla formazione della persona con una diversa strutturazione di scuole e università e una cura particolare alla persona con il risanamento e l’ammodernamento della sanità.

I temi sul tappeto sono tanti. I candidati-eletti sapranno farsene carico? Le urne decreteranno il verdetto dei vincitori e speriamo che dopo la vittoria questi manifesti entrino anche nel loro piano di governo.

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