Per guardare al domani con speranza

Esempi concreti di collaborazione e integrazione da Napoli a Milano mostrano come sia possibile cancellare discriminazioni e umiliazioni e tutelare i più deboli, come i bambini
Nomadi rom occupano Basilica di San Paolo

"Guardare al domani con speranza" è quello che vuole fare la Comunità di Sant'Egidio, richiamando il titolo scelto dalle Nazioni unite per la Giornata internazionale dei rom e dei sinti, vittime ancora di discriminazioni e umiliazioni.

"Guardare al domani con speranza" è quello che possono fare tanti rom e sinti, coinvolti nei progetti svolti proprio dall'associazione fondata da Andrea Riccardi, in particolare a Napoli e Milano.

Nel capoluogo partenopeo, dal 2008 esiste un ambulatorio medico gratuito, oggi presente nella parrocchia dell’Immacolata concezione a Cupa Carbone, nei pressi dell’aeroporto di Capodichino. «In sei anni di attività – ha affermato Salvatore Esposito della Comunità di Sant'Egidio di Napoli – sono state effettuate oltre 6 mila visite, di cui l’80 per cento di minori, con una media di quasi 100 visite al mese».

Stefano Pasta ha raccontato l’esperienza milanese, con il fenomeno degli sgomberi dei campi che determina solo uno spostamento del problema e crea un enorme disagio ai bambini, costretti a lasciare all’improvviso la scuola, e alle famiglie. È stato citato l’esempio significativo e paradossale di una bambina che ha subìto in pochi anni ben 20 sgomberi. Infine si è parlato anche del diritto allo sport dei bambini rom che frequentano il progetto “Sport senza frontiere”. Un modo per utilizzare lo sport come strumento di inclusione, prevenzione e benessere psico-fisico. Tante piccole buone notizie che rappresentano proposte ed esperienze replicabili, da cui possono scaturire prospettive di speranza e percorsi concreti di integrazione vera.

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons