Pellegrino fa grande l’Italia dello sci di fondo

La Coppa del Mondo di sci di fondo a Planica, in Slovenia, si conclude con una settimana memorabile per i nostri colori, portati sulle vette più alte da un grandissimo "Chicco" Pellegrino, sostanzialmente fantastico
Federico Pellegrini

È grazie all’ultimo strepitoso giro in cui Federico Pellegrino ha superato tutti i concorrenti, che l’Italia torna sul gradino più alto di una team sprint a tecnica libera a distanza di 10 anni, da quando Loris Frasnelli e Cristian Zorzi si erano imposti in una team sprint di Coppa il 18 marzo 2006 a Sapporo, senza ovviamente dimenticare Renato Pasini e Cristian Zorzi, che si erano imposti sempre ai Mondiali di Sapporo 2007, ma nello sprint a tecnica classica.

 

A dividere la gloria con Chicco è il compagnoDietmar Noeckler, lo stesso con cui Pellegrino aveva conquistato il bronzo ai Mondiali di un anno fa a Falun. Il tandem azzurro ha preceduto le due coppie francesi (Jay-Gros a 1"79, Chauvin-Jouve a 2"41), e la tedesca Bing-Einslauer a 2"93. Una grande conferma per la coppia azzurra, frutto non solo di un grande affiatamento in pista e fuori che è valso ben cinque titoli tricolori consecutivi, ma di una condizione fisica e mentale straripante di Pellegrino, che si conferma il miglior sprinter del mondo con 4 vittorie in stagione, leader di Coppa di specialità.

 

«Ho realizzato un sogno che avevo sin da ragazzino – spiega Pellegrino dopo la storica vittoria –. Nei miei primi anni di coppa del mondo, una delle mie prime trasferte era a Dusseldorf, dove erano in programma proprio una sprint e una team sprint: vedere campioni del calibro di Follis e Hattelstad che riuscivano a fare il weekend perfetto con una doppietta accese la mia fantasia, mi chiesi se sarei mai riuscito a farcela. Non pensavo di andare così bene, in semifinale ho fatto un bel recupero nell'ultimo giro che pensavo mi costasse qualcosa».

 

Pellegrino si conferma infatti insieme a Noeckler dopo essere assurto agli onori della cronaca quale miglior sprinter del mondo e fondista azzurro più vincente della storia, a quota 7, avendo superato a quota 6 Pietro Piller Cottrer, l'ultimo a vincere la coppa del mondo di specialità distance a Santa Caterina Valfurva nel 2008. L'impresa nell’anello sloveno gli era già valsa un poker di vittorie in stagione dopo le vittorie a Davos, Dobbiaco e Lenzerheide, mentre l’anno scorso si era fermato a tre.

 

L’ennesimo trionfo stagionale consente a Pellegrino, già tra i più grandi sprinter della storia, di prendere anche il largo nella graduatoria di specialità in coppa, dove sale a quota 400 punti, inseguito a una certa distanza da Sondre Fossli (ottavo di giornata) con 204 e lo stesso Gros con 176. Per gli amanti della disciplina, è bene ricordare che la classifica generale è invariata, con l'assente Martin Sundby a 1422 punti, Finn Krogh a 872 e Petter Northug a 801 e Pellegrino risalente all’11° posto con 433.

 

Mister 12 podi per 7 vittorie confida entusiasta le caratteristiche di un atteggiamento vincente: «Sono davvero soddisfatto, le statistiche sono fatte per essere cambiate, avevo grandi sensazioni nelle qualifiche, e poi sono ormai cambiato di testa. Posso contare su energie che so di avere – specifica il valdostano –, fisicamente sto bene e di conseguenza ragiono con lucidità sulla tattica, sono molto fiducioso del lavoro che ho fatto e in base a quello costruisco le gare. A casa poi riesco a immagazzinare ore di lavoro che mi permettono di mantenere questo stato di forma. Il successo mi permette di mettere altro fieno in cascina, lo dedico alle mie nonne che non ci sono più».

 

Prossima tappa tra una settimana alla staffetta di Nove Mesto: «Ci aspetta una 15 km in tecnica libera che non sarà facile per me – la annuncia Dietmar Noeckler –: mi concentrerò molto sulla staffetta dove possiamo fare bella figura, perché in 7,5 km e con un Pellegrino in queste condizioni nulla è scontato». Quindi l’emblematica conclusione: «Quando si corre con Pellegrino parti con un vantaggio nei confronti della concorrenza, tutti cominciano a chiedersi cosa abbia di diverso. Nel pattinaggio ha una velocità superiore a tutti: è un piacere corrergli al fianco anche se ti mette un po’ di pressione perché hai paura di sfigurare». Allora coraggio ragazzi: le statistiche “sono fatte per essere cambiate”.

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