Nessuna resa alle intimidazioni

I sindaci della Locride chiedono un aiuto alle massime cariche dello Stato: «Andiamo avanti per i nostri cittadini»
locride

I sindaci dei comuni della Locride fanno sentire con forza la propria voce. Al termine dell’assemblea che si è svolta mercoledì, nel corso della quale hanno denunciato i gravi problemi che affliggono i loro territori, potrebbero presto incassare una prima, importante, vittoria. Con molta probabilità, infatti, il primo cittadino del comune di Monasterace Maria Carmela Lanzetta, fino al giorno prima decisa a rimettere il mandato a causa delle gravi intimidazioni ricevute, potrebbe tornare sui propri passi e rimanere alla guida della città. Circondata dalla solidarietà dei colleghi, oggi Lanzetta incontrerà anche i rappresentanti della commissione parlamentare antimafia e il segretario del Pd, Luigi Bersani.

«Al termine dell’incontro – afferma il sindaco di Locri Giuseppe Lombardo – abbiamo pregato Lanzetta di soprassedere e di attendere, per decidere se ritirare o meno le dimissioni, le risultanze dell’incontro che abbiamo chiesto al capo dello Stato Napolitano e ai presidenti di Camera e Senato. Un contributo fondamentale per la sua decisione verrà anche dall’incontro con la commissione antimafia».

Le dimissioni di massa paventate alla vigilia dell’assemblea costituiscono soltanto l’ultima, disperata arma in mano a sindaci sempre più privati degli strumenti per amministrare i propri territori. La remissione del mandato, sottolinea Lombardo, «sarebbe una sconfitta per tutti noi. Invece dobbiamo cercare di essere responsabili e concreti, soprattutto in questa fase. A tal fine stiamo preparando un documento con le nostre proposte che affideremo in occasione del direttivo nazionale del 18 aprile all’Anci (Associazione nazionale comuni italiani), che si farà poi carico di consegnarlo al presidente Napolitano».

I problemi sul tavolo sono principalmente due: la sicurezza e i tagli ai comuni decisi dal governo che, aggiunge Lombardo, «non consentendoci di garantire servizi essenziali, ci hanno messi tutti in grandissima difficoltà. Quello di mercoledì non è stato il primo incontro nel quale abbiamo discusso di queste problematiche, ma non ci arrendiamo. Sono, anzi, più speranzoso: il nostro dovere di sindaci è quello di andare avanti sempre, di amministrare il territorio e di tutelare gli interessi dei nostri cittadini. La speranza di poterlo fare nel modo più opportuno c’è sempre».

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