Nello spirito di Assisi

A Milano, il forum delle religioni ha ricordato il venticinquesimo anniversario dello storico incontro con una preghiera comune e un intervento a Palazzo Marino
forum religioni milano

Nel venticinquesimo anniversario dello storico incontro di Assisi del 27 ottobre 1986, durante il quale Giovanni Paolo II aveva invitato i leader mondiali delle religioni a pregare insieme per la pace, il Forum delle religioni a Milano ha organizzato il 6 novembre una manifestazione per testimoniare i risultati del cammino di conoscenza reciproca, di dialogo e di rispetto fra le diverse confessioni. Suggestivo e toccante l’inizio, quando ogni rappresentante ha rivolto al Dio della pace una preghiera preparata per l’occasione. Prima di pregare, un rappresentante di ciascuna fede è andato ad accendere una luce sull’unico candelabro a più bracci; poi in successione la preghiera dei buddhisti, dei cristiani, degli ebrei, degli induisti e dei musulmani, intervallate dal suono del gong.

 

In corteo dalla Loggia del mercato si è quindi raggiunto Palazzo Marino. Il folto gruppo di persone, raccolto intorno alla striscione portato dai rappresentanti degli ebrei, dei cristiani delle diverse Chiese, dai musulmani e degli induisti, è stato accolto dal vice sindaco Maria Grazia Guida, secondo la quale questo momento è testimonianza che in città la stagione della diffidenza, della paura e del rancore è alle spalle. Poi ha ricordato che dall’estate ad oggi si sono svolti diversi incontri e attivati tavoli di lavoro con diverse comunità, assicurando che è ormai pronta la guida che disciplinerà la nascita dei luoghi di culto e di preghiera.

 

Il sindaco Pisapia ha affermato di trovarsi di fronte a una platea meravigliosa. E dalla sala un rappresentante del Forum ha letto l’impegno assunto «ad approfondire la mutua relazione e progredire nella reciproca accoglienza, nella conoscenza dei fondamenti teorici e delle prassi di ciascuna comunità. A promuovere la cultura del dialogo della solidarietà e della pace. A favorire il confronto sulle tematiche di comune interesse in rapporto all’interazione con la società civile. Ad esprimere un punto di riferimento significativo delle tradizioni religiose presso gli enti locali e le istituzioni civili. A promuovere la tutela della libertà di culto, di religione e di fede e ad impegnarsi contro ogni forma di discriminazione religiosa».

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