Nelle chiese di Genova la “predica antiscippo” dei poliziotti

Originale iniziativa nella città della lanterna, dove grazie ad un accordo tra questura e diocesi, dopo la messa sul pulpito saliranno gli agenti per dare consigli agli anziani e ai cittadini più indifesi
centro storico genova

«Andremo nei circoli, nelle bocciofile, nei centri di aggregazione degli anziani, perché questa piaga che colpisce i più indifesi deve essere combattuta in tutti i modi». È il capo della polizia di Genova a spiegare la nuova strategia messa in atto dalla questura per far fronte all’aumento di furti e rapine ai danni di coppie di anziani o di persone sole, che con facilità cascano nelle truffe.

Solo nel mese di agosto la polizia è stata chiamata per oltre settanta casi di truffe. Ma oltre ai luoghi descritti, dove è facile trovare gruppi di anziani, la questura in accordo con la diocesi, manderà i poliziotti di quartiere anche nelle chiese, che a fine messa faranno dei “corsi brevi” su come difendersi da truffe e raggiri. Si tratta di corsi per insegnare a difendersi non solo dai raggiri, ma anche dai borseggiatori, da chi si avvicina sul sagrato della chiesa e facendo leva sul buon cuore della gente spilla soldi.

«Così per un po’ di domeniche dopo l’omelia del parroco, ascolteremo la predica del poliziotto – ironizza Pippo, un arzillo anziano. E a me che piace fare confronti qui sarà impossibile. Cesare e Dio questa volta non si contrappongono». Le truffe, spiegano le forze dell’ordine, hanno mille risvolti come i truffatori, che vanno dai falsi dipendenti del gas, dell'Enel, delle Poste, ai ladri che bussano alla porta e con un semplice trucco entrano nell’appartamento. Tutto ciò ha un nome, si chiama "Pim", Piano di intervento mirato, seguito dalla mappatura dei reati.

«Ogni commissariato indicherà all'Upg la zona, il giorno della settimana e la fascia oraria in cui è stato commesso un reato. Questi dati verranno elaborati ed esaminati, così avremo modo di vedere ogni criticità e di poter intervenire in modo mirato con le nostre pattuglie e i nuclei investigativi. Ritengo molto importante – aggiunge il questore – la sinergia che si è creata con le associazioni e i municipi, che ci permettono di poter avere un quadro più definito dei problemi di ogni zona della città». Un buon lavoro, dicono da queste parti. Gli sforzi per poter garantire una migliore sicurezza sono stati fatti, e lo dimostra l'incremento del 20 per cento sul territorio delle pattuglie: ne girano cinquanta nell'arco delle 24 ore e contando le quattro dedicate al Centro storico e i venti poliziotti di quartiere, riusciamo ad avere un servizio distribuito meglio su tutto il territorio.

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