Nel nome di Vigor

Il campionato maschile di pallavolo entra nella fase finale. Poi, la Nazionale cercherà di qualificarsi per le Olimpiadi londinesi. Con Bovolenta sempre nel cuore
Vigor Bovolenta

L’ultima giornata della regular season, il girone unico all’italiana con partite di andata e ritorno del massimo campionato italiano di pallavolo maschile, ha emesso gli ultimi verdetti. Dal prossimo fine settimana dodici squadre saranno impegnate nei play-off che termineranno domenica 22 aprile quando, nella finale scudetto in programma al Mediolanum Forum di Assago, verrà assegnato il titolo di Campione d’Italia per la stagione 2011-2012. Da quel momento, l’attenzione degli appassionati italiani di questo sport si sposterà sulla Nazionale, ancora a caccia di un biglietto utile per prendere parte ai Giochi di Londra.
 
Tutto il mondo della pallavolo di casa nostra, intanto, continua a ricordare Vigor Bovolenta, il ragazzo morto sul campo alcuni giorni fa, a soli 37 anni, che ha fatto parte della “generazione di fenomeni” che componevano quella Nazionale italiana, a suo tempo allenata da Julio Velasco, che viene unanimemente considerata come una delle più forti squadre di pallavolo di tutti i tempi. «Vigor, non ti dimenticheremo», recitava uno striscione esposto da due giovani rimasti fuori dalla chiesa di Taglio di Po, in provincia di Rovigo, in cui sono stati celebrati i suoi funerali. «Non piangete, perché al Bovo piaceva ridere», ha esortato la moglie Federica mentre, durante la celebrazione, e con una forza davvero ammirevole, ha lanciato un messaggio di speranza invitando tutti a fare un sorriso prima dell’ultimo saluto al suo Vigor.
 
Ed è proprio con un sorriso sul viso, ma anche con tanta commozione nel cuore, che domenica, durante l’ultima giornata di campionato, sono andate in scena numerose iniziative per ricordare Bovolenta. A Macerata, ad esempio, prima della partita contro Verona e alla presenza della moglie e dei due figli più grandi di Vigor, la squadra di casa ha indossato una maglia commemorativa con scritto: «Ciao Bovo. Un bacio grande». In Ravenna-Belluno, le due squadre hanno eseguito il riscaldamento indossando una maglia raffigurante Vigor che è stata poi autografata e offerta al pubblico. A Piacenza, invece, è stata ritirata la maglia numero 16, quella con la quale l’ex centrale azzurro ha giocato in Emilia, e gli è stata anche intitolata la curva dei tifosi biancorossi (da oggi si chiamerà “Bovo 16”).
 
E non finisce qui. Perché Vigor, come dicevamo, non ha solo militato per oltre vent’anni in squadre di serie A1 ma, tra il 1995 ed il 2008, ha indossato per 197 volte anche la maglia azzurra. Così, in un certo senso, la storia di Bovolenta con la Nazionale continuerà anche nelle prossime settimane visto che la stagione olimpica comincerà proprio a Ravenna, dove Bovolenta si è affermato come giocatore di vertice, località che è stata scelta come sede del primo raduno stagionale della nostra Nazionale maschile. E proprio a Ravenna, martedì 24 aprile, si svolgerà in onore del campione scomparso il “Bovo day”, con un programma che prevede diverse manifestazioni che culmineranno in una partita tra “gli amici di Vigor”, una squadra composta anche da tanti giocatori che sono stati suoi compagni durante le Olimpiadi di Pechino 2008, e la Nazionale attuale, allenata da un c.t. davvero particolare: Mauro Berruto.
 
Un coach che non pensa soltanto a insegnare una tattica di gioco, che non si limita ad allenare i suoi giocatori a schiacciare o a ricevere palloni, ma cui sta a cuore tanto l’aspetto tecnico quanto quello psicologico. Perché, secondo Mauro, un giocatore o un allenatore migliorano se migliora anche l’uomo che c’è dietro. In questi giorni, sul suo personale blog, Berruto ha ricordato Bovolenta in un modo particolare, raccontando non un momento di successo ma una lite avuta con lui in campo e come dopo, grazie anche all’intermediazione di un amico comune, avevano fatto pace. «Penso proprio a quella litigata e ai sorrisi successivi e mi convinco che forse il senso è quello di imparare a restare un po’ più uniti e solidali, perché poi arrivano i giorni in cui vorresti spostare quelle lancette indietro e non puoi più. Non puoi fare altro che piangere». Berruto, oltre a versare lacrime per quel ragazzo che non c’è più, ha pensato così a un’idea che, in questo particolare momento di dolore, possa far sentire ancora più unita la grande famiglia della pallavolo italiana.
 
Negli ultimi giorni, infatti, il nostro commissario tecnico ha diramato l’elenco dei giocatori che andranno a caccia del pass olimpico (avremo ancora due occasioni per qualificarci ai Giochi, la prima in programma dall’8 al 13 maggio a Sofia e, eventualmente, una seconda a Verona dall’8 al 10 giugno). Convocazioni che hanno stupito un po’ tutti. La lista degli azzurri selezionati, infatti, doveva essere composta di 25 nomi. Mauro, invece, ne ha aggiunto un ventiseiesimo: Giacomo (Jack) Sintini. Per chi non segue quotidianamente la pallavolo, va ricordato che Sintini, nel recente passato, è stato un giocatore della Nazionale ma, meno di un anno fa, gli è stato diagnosticato un tumore del sistema linfatico che l’ha costretto a lasciare temporaneamente questo sport. Terminati sette lunghi cicli di chemioterapia, da qualche settimana Jack sta meglio.
 
«Ne abbiamo parlato con i medici che ci hanno dato l’ok. Jack è il primo dei convocati, anche se ci vorrà del tempo per rivederlo giocare – ha spiegato Berruto –. Ma almeno, in questo modo, potrà respirare un po’ di aria di casa dopo tutto quello che ha dovuto passare negli ultimi mesi».Una convocazione speciale, altamente simbolica,voluta anche per lanciare un messaggio di unità e di speranza al mondo della pallavolo. Nel nome di Vigor.
 

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