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Che settimana! – 19 marzo

di Filippo Campo Antico

Tutta la settimana in cinque minuti. Si propone uno strumento utile per mantenersi informati. Ovunque siate potete mettervi le cuffiette e ascoltare questo podcast che sintetizza per voi l’attualità degli ultimi cinque giorni.

1. Mozambico. Bambini e ragazzini sono stati decapitati dai militanti islamici nella provincia di Cabo Delgado, a nord del Paese. La denuncia arriva da Save the children che ha raccolto le testimonianze delle madri di alcuni ragazzi trucidati dai terroristi legati all’Isis. Dall’inizio dell’insurrezione islamista nel 2017, sono morte oltre 2.500 persone e 700mila sono dovute scappare dai propri villaggi. Save the children ha denunciato che la «la situazione è gravemente peggiorata negli ultimi 12 mesi con un aumento degli attacchi ai villaggi».

2. Myanmar. Una parte di Yangon si è trasformata in un vero e proprio campo di battaglia, tra barricate date alla fiamme e forze dell’ordine che sparano. Solo nelle proteste di ieri sono morti 200 manifestanti, in lotta dal primo febbraio, data della destituzione della leader Aung San Suu Kyi da parte della giunta militare birmana. Il ministro degli affari esteri francese Jean-Yves Le Drian ha annunciato che l’Unione europea approverà lunedì prossimo delle sanzioni contro i responsabili.

Per approfondire questa notizia vi invitiamo a leggere gli articoli: “Myanmar, la rivoluzione 22222”; “Myanmar: una situazione davvero difficile”; “Il popolo del Myanmar colpito, fino a quando?

3. Chiesa. Al via l’Anno della Famiglia Amoris Laetita, a cinque dalla pubblicazione dell’esortazione apostolica di papa Francesco. «La famiglia rimane per sempre ‘custode’ delle nostre relazioni più autentiche e originarie, quelle che nascono nell’amore e ci fanno maturare come persone». Lo ha detto il cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, presentando l’Anno della Famiglia Amoris Laetitia, aggiungendo come «le famiglie debbano passare da “oggetto” a “soggetto” della pastorale».

Per approfondire questa notizia vi invitiamo a leggere gli articoli: “Chiara Giaccardi: la famiglia è un patrimonio dell’umanità”; “Anno della Famiglia Amoris Laetitia, scoprire di essere dono

4. Tensioni internazionali. Il presidente russo Vladimir Putin ha rispedito al mittente le accuse del presidente americano Joe Biden di essere un assassino e gli ha proposto un colloquio in streaming, pubblico e trasmesso in diretta, per chiarire. Dopo l’affermazione di Biden nel corso di un’intervista alla Abc, la Russia aveva richiamato il suo ambasciatore negli Stati Uniti. Intanto il vicepresidente del Consiglio della Federazione Russa Konstantin Kosachev ha scritto in un post «che se gli Usa non daranno spiegazioni e non si scuseranno ci saranno delle conseguenze».

Per approfondire questa notizia vi invitiamo a leggere l’articolo: “Biden, Putin e la diplomazia dei popoli

5. Vaccino AstraZeneca. L’Ema ha confermato che il vaccino è sicuro. La direttrice Emer Cooke ha affermato che «la somministrazione non è associata ad un aumento del rischio di eventi tromboembolici». L’Agenzia ha comunque assicurato ulteriori approfondimenti sugli eventi avversi segnalati. Secondo gli esperti la sospensione ha alimentato dubbi e messo a repentaglio gli sforzi di immunizzazione. Intanto alcuni Paesi europei stanno valutando l’avvio delle trattative con i produttori dello Sputnik russo, di cui l’Ema sta verificando gli standard di sicurezza.

6. Unione Europea. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è detta fiduciosa sul raggiungimento del 70% degli adulti vaccinati entro l’estate. I cittadini europei potranno tornare a viaggiare fornendo prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, di essere risultati negativi a un tampone o di aver sviluppato gli anticorpi dopo la guarigione. Il certificato sarà legalmente vincolante per gli Stati membri. La presidente ha poi denunciato una mancanza di reciprocità nell’invio dei vaccini, puntando il dito soprattutto sulla Gran Bretagna, verso cui ha minacciato una sospensione delle esportazioni, se non rispetterà i termini delle consegne.

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